Autostrade, escono i Benetton, entra Cdp. Atlantia e Aspi: sì al passaggio immediato. Conte: ha vinto lo Stato
Autostrade, escono i Benetton, entra Cdp. Atlantia e Aspi: sì al passaggio immediato. Conte: ha vinto lo Stato
La proposta prevede misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro

15/07/2020 08:26

C'è l'accordo sul dossier Autostrade. L'intesa a cui sono giunti il governo e i Benetton all'alba di questa mattina prevede da una parte l'ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale al 51%, rendendo di fatto Aspi una public company, e dall'altra una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe. Atlantia e Aspi- si legge nel comunicato diffuso al termine del Cdm - si sono impegnate col Governo a garantire l'immediato passaggio del controllo di Autostrade per l'Italia a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti - Cdp). Nel corso del Cdm la ministra
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha svolto un'informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l'Italia, nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda. Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di Aspi due nuove proposte transattive riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di Aspi e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l'iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrá avvenire solo in caso di completamento dell'accordo transattivo.

La proposta prevede misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 mld di euro; riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all'articolo 35 del decreto-legge "Milleproroghe" (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162); rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario; aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario; rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attivitá di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell'Autoritá di regolazione dei trasporti (Art) e i ricorsi per contestare la legittimitá dell'art. 35 del decreto-legge "Milleproroghe"; accettazione della disciplina tariffaria
introdotta dall'Art con una significativa moderazione della dinamica tariffaria. In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione
e investimenti contenuto nella stessa proposta transattiva- prosegue la nota di palazzo Chigi- Atlantia e Aspi si sono impegnate a garantire
l'immediato passaggio del controllo di Aspi Cdp, attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato e l'acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali, la cessione diretta di azioni Aspi a investitori istituzionali di gradimento di Cdp, con l'impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi, la scissione proporzionale di Atlantia, con l'uscita di Aspi dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di Aspi in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di Aspi, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilitá a cedere direttamente l'intera partecipazione in Aspi, pari all'88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento. Intanto, fonti vicine alla trattativa fanno sapere che in mattinata sono previsti i Cda di Aspi e Atlantia in cui saranno illustrati e sottoposti i termini dell'accordo trovato in nottata con il Governo relativo alla Concessione autostradale di Aspi. Nella partita che porterá alla
diluizione e poi all'uscita della holding dal capitale di Aspi, riferiscono fonti vicine al dossier, Mediobanca agisce in qualitá di Financial Advisor di Atlantia.

"Il compito del governo è contestare le gravi violazioni contrattuali e la cattiva gestione di cui si è resa responsabile Aspi e impedire che i privati possano continuare ad avvantaggiarsi di una concessione totalmente squilibrata a loro favore sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista economico. Dopo un negoziato durissimo, il risultato è: l'estromissione della famiglia Benetton". E' quanto scrive dopo ore il premier Giuseppe Conte su Facebook. "I Benetton hanno accettato di cedere la loro partecipazione in Aspi e quindi la gestione della infrastruttura (attraverso due percorsi societari alternativi);
Autostrade per l'Italia (Aspi) diventa una public company e comunque avrá un socio pubblico di riferimento e sará aperta a nuovi investitori istituzionali", aggiunge Conte spiegando che per quanto riguarda il risarcimento danni la societá ha "accettato di corrispondere un cospicuo risarcimento danni di 3,4 miliardi". Quanto alla disciplina dell'inadempimento, "hanno rinunciato alla clausola di assoluto privilegio che gli attribuiva il diritto di ottenere i mancati guadagni per tutta la durata della concessione (circa 23 miliardi) pur in caso di scioglimento del contratto per gravissimo inadempimento (come nel caso del crollo del Ponte Morandi). Nessun spazio a negligenza, incuria e manutenzione approssimativa. Anzi, maggiori investimenti in manutenzione e sicurezza. La sicurezza dei cittadini non è revocabile. Puntiamo ad un rafforzamento del sistema dei controlli e all'aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni. Nessuno resterá impunito", prosegue ancora Conte sottolineando che "la partita su Aspi non poteva essere giocata sulla pelle di famiglie. L'intervento dello Stato tutela i posti di lavoro e in una prospettiva di lungo periodo offre anzi una visione occupazionale di ampia portata".

"I Benetton hanno accettato di riformulare il piano tariffario secondo le nuove indicazioni dell'autoritá regolatoria (ART) e hanno accettato di
riportare in equilibrio economico e giuridico la convenzione che appariva totalmente squilibrata a favore di Aspi, cosa questa che è all'origine
delle difficoltá di questo negoziato; hanno accettato di rinunciare e abbandonare tutte le cause contro il concedente", ha concluso Conte
precisando che "tutto questo andrá tradotto nei prossimi giorni in un accordo chiaro e trasparente. Questa è l'unica strada che potrá impedire
la revoca della concessione".

Per Conte "nel Cdm di ieri è stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L'interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati. È successo qualcosa di straordinario che dovrebbe essere semplicemente ordinario. Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini", scrive il premier. "Avremo tariffe piú eque e trasparenti, piú efficienza, piú controlli, piú sicurezza. Ha vinto, infine, il rispetto della memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi", aggiunge.

"I Benetton fuori. E' realtá. Lo Stato ha fatto lo Stato, per la prima volta dalla parte dei cittadini, per curare esclusivamente gli interessi degli italiani. Questo è il cambiamento". Lo ha dichiarato in una nota il viceministro, Giancarlo Cancelleri (M5S), aggiungendo che "pensate sarebbe stato possibile senza il M5s? Non è populismo ma la determinazione a voler cambiare davvero le cose, e la consapevolezza che per farlo è necessario cambiare passo, cambiare le abitudini della vecchia politica". "Stop alla politica cameriera di pochi, ma finalmente un Governo che chiede il conto a chi ha sbagliato, ha omesso, ha taroccato e ha solo fatto profitti sulla pelle degli italiani -ha sottolineato- Così i Benetton alla fine si sono piegati di fronte allo Stato e hanno accettato le condizioni del Governo: usciranno da Autostrade e pagheranno miliardi di danni ai cittadini". "Autostrade aumenta gli investimenti sulla sicurezza e sulle manutenzioni e abbassa sensibilmente le tariffe dei pedaggi autostradali. È un risultato storico, raggiunto grazie alla determinazione del
presidente Conte e del Movimento 5 Stelle", ha concluso.

"La soluzione della vicenda Aspi del Governo tutela l'interesse pubblico di tutti gli italiani e i lavoratori dell'azienda. Ora avanti con gli investimenti già
definiti per le infrastrutture e le fondamentali opere di manutenzione per la sicurezza delle nostre autostrade", scrive su Twitter il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli.

"Mesi di chiacchiere per non cambiare nulla: niente revoca ad Autostrade (nonostante le promesse dei grillini) e solo danni miliardari a viaggiatori e imprese, solo in Liguria per oltre 4 miliardi. Altro cedimento dei 5Stelle al Pd, solo per salvare la poltrona". Questa la posizione espressa in una nota dalla Lega sul dossier Aspi. "Stavolta non possono neanche dire che "è colpa di Salvini. I genovesi non dimenticheranno, lo vedranno al voto di settembre", aggiunge il Carroccio.