Tutti i flop di Rai 2, una stagione da dimenticare
Tutti i flop di Rai 2, una stagione da dimenticare
Audience in calo per la rete, lontani i risultati con Fiorello. In prime time è all’ottavo posto, scavalcata anche da Nove

di di Claudio Plazzotta 04/11/2024 19:35

Un tempo, in Rai, c’erano i direttori di rete. E, con quella organizzazione del lavoro, a viale Mazzini perlomeno si saprebbe a chi attribuire la colpa dello sfacelo di Rai 2. Ma la riforma con le direzioni per genere (intrattenimento prime time, intrattenimento day time, approfondimento, cinema e serie tv, documentari, cultura, kids, eccetera) annacqua le responsabilità e quindi, alla fin fine, nessuno paga.

Una programmazione che non ha convinto il pubblico

I vertici del servizio pubblico, dall’a.d. Giampaolo Rossi al d.g. Roberto Sergio, tuttavia, dovrebbero però semplicemente prendere atto che tutto ciò che è stato fatto finora per Rai 2 va buttato nel cestino. Al mattino si è perso Fiorello con Viva Rai 2 per sostituirlo con l’impalpabile Binario 2. E altrettanto trasparenti sono stati The Floor con Ciro Priello e Fabio Balsamo (quelli del collettivo The Jackal sono ovunque) e Lo Spaesato di Teo Mammucari.

Ma i veri danni per Rai 2 arrivano coi disastri di Luca Barbareschi con Se mi lasci non vale, o con La porta magica di Andrea Delogu: Barbareschi e Delogu entrambi misteri della tv italiana, che passano da un flop all’altro con leggerezza invidiabile.

E poi con Questioni di stile di Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore, per finire con L’altra Italia di Antonino Monteleone. A questo proposito, Rai 2 dovrebbe mettersi il cuore in pace sulla pretesa di organizzare un approfondimento giornalistico al giovedì sera in prima serata: non c’è il pubblico interessato, stop. Si potrebbe dedicare una intera rete a questo scopo, un po’ come hanno fatto Mediaset con Rete 4 e Urbano Cairo con La7. E Rai 3 parrebbe il luogo giusto. Ma, chissà perché, a viale Mazzini si divertono a prendere tranvate in faccia.

L’identità di Rai 2 è stata stravolta e ora fatica a funzionare

Intanto Rai 2 precipita: in prima serata è all’ottavo posto in ottobre con un misero 3,5% di share, scavalcata perfino da Nove di Warner Bros. Discovery. Anche nella serata allungata fino alle 23.30 è sostanzialmente alla pari con Nove al 3,5%. E pure nelle 24 ore si deve accontentare di un settimo posto col 4,33%, dietro a La7 (4,52%) che non è certo rete famosa per gli investimenti sul palinsesto del day time.

Un disastro complessivo che è anche figlio di una sorta di mutazione genetica assolutamente forzata per Rai 2: nasce infatti come rete socialista, ha un suo dna progressista con il Tg2, Odeon-Tutto quanto fa spettacolo, L’Altra domenica di Renzo Arbore, Mixer di Giovanni Minoli, Blitz di Gianni Minà, Quelli che il calcio di Fabio Fazio, e poi, facendo un salto di qualche anno, l’epopea di Michele Santoro. A un certo punto si è deciso di virare verso il centro-destra: che, ci mancherebbe, può avere senso da un punto di servizio pubblico più equilibrato. Ma non ce l’ha dal punto di vista televisivo, poiché le reti sono fatte di carne, hanno una loro biologia che non si cambia con un colpo di spugna.

Riorganizzare Rai 3 come rete di news e talk politici

Se la Rai vuole approfondimenti giornalistici di centro-destra, deve avere il coraggio di metterli su Rai 1, anche in prime time. Oppure deve organizzare Rai 3 come rete di news e talk politici, provando a bilanciare le varie serate. Però le lezioni di Rete 4 e di La7 mostrano molto bene che l’organizzazione editoriale col manuale Cencelli funziona fino a un certo punto: su Rete 4 tutto ammicca al centro-destra, tranne il programma di Bianca Berlinguer, mentre su La7 tutto vira verso il centro-sinistra.

E proprio La7 è la prova di come si possano ottenere ottimi ascolti pagando molto bene i conduttori e spendendo però poco per la produzione dei programmi. In prime time La7 è stabilmente al quarto posto assoluto, col 6,2% di share, e ormai incalza Italia 1. E se si conteggiasse pure il Tg di La7, nella fascia oraria 20-23.30, La7 salirebbe solida al terzo posto, dietro solo alle corazzate Rai 1 e Canale 5.

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