Difficile associare la mitezza del clima attuale in Italia all’idea che sia ormai prossimo il momento di rimettere in moto caldaie e termosifoni. Ma tocca prepararci. Calendario alla mano perché come ormai accade da tempo le accensioni seguono fasce climatiche e geografiche del nostro Paese. Domani 1° novembre sarà possibile accendere i termosifoni in fascia climatica D. Ci rientrano città come Genova e Firenze e ci sarebbe rientrata anche Roma ma proprio oggi, 31 ottobre, il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, avvertendo il caldo che fa, ha deciso di spostare più in là la data di accensione degli impianti, ovvero dal 15 novembre al 7 aprile, per un massimo di 11 ore giornaliere, comprese tra le 5 e le 23. L'ordinanza firmata dal primo cittadino, che stabilisce la riduzione di 1 C rispetto ai limiti indicati nel Dpr n. 74/2013, dispone che la temperatura massima negli edifici per attività industriali, artigianali e simili sia di 17 C (+2 C di tolleranza) e di 19 C (+2 C di tolleranza) per tutti gli altri edifici.
Dal 15 novembre sarà la volta della fascia C (Napoli, Bari e Cagliari), dopo che la stagione dei riscaldamenti è iniziata il 15 ottobre con l’accensione degli impianti in fascia E (Milano, Torino, Venezia)
Per unire comfort e risparmio, da Enea arrivano indicazioni sul corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. Primo consiglio: attenzione alla temperatura di mandata dell’acqua!
In genere le fasce orarie di riscaldamento della casa vengono programmate con un cronotermostato, che però permette di settare solo la temperatura interna all’abitazione e non quella di mandata dell’acqua nei termosifoni che rimane preimpostata e fissa. “Con variazioni della temperatura esterna anche di dieci gradi su base giornaliera, bisogna evitare di mandare acqua sempre alla stessa temperatura ai termosifoni. La soluzione ideale è quella di abbinare una termoregolazione climatica alla caldaia per il riscaldamento”, spiega Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. “Questo tipo di termoregolazione è fondamentale sia per le caldaie a condensazione, che lavorano a basse temperature, ma anche per le pompe di calore, tenendo sempre a mente che per ogni grado aggiuntivo richiesto spendiamo il 2,5% di energia in più. Visto che la mandata può variare anche di 10° C, possiamo limitare i consumi fino al 25%”, conclude Calabrese.
I consigli dell’Enea
- Abbina alla caldaia per il riscaldamento un sistema di regolazione climatico
La termoregolazione climatica interviene attraverso una regolazione “scorrevole” sulla temperatura di mandata dell’acqua all’impianto di riscaldamento in funzione delle condizioni climatiche esterne, consentendo di mantenere la temperatura dell’ambiente desiderata e limitando i consumi fino al 25% ogni 10° C in meno.
- Installa sistemi di monitoraggio e controllo
Monitorare i consumi energetici attraverso contatori intelligenti è fondamentale per acquisire consapevolezza sulle proprie abitudini di consumo e per individuare tempestivamente eventuali perdite o malfunzionamenti.
- Esegui la manutenzione degli impianti
Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (D.P.R. 74/2013).
- Controlla la temperatura degli ambienti e attenzione alle ore di accensione
Occorre innanzitutto determinare in quale delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia ci si trova: infatti, il numero di ore massime di accensione varia, per legge, in base alla zona climatica. Bastano 19°C per garantire il comfort necessario. Per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.
- Scherma le finestre durante la notte
Persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Evita di porre schermature davanti ai termosifoni, come tende o mobili, che ostacolano la diffusione del calore verso l’ambiente. Bene, invece, inserire materiali riflettenti tra muro e termosifone: anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
- Non lasciare le finestre aperte troppo a lungo
Per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.
- Fai un check-up dell’abitazione
Scegli un tecnico qualificato per valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Si può arrivare ad abbattere i consumi fino al 40%.
- Installa valvole termostatiche
Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
- Scegli soluzioni di ultima generazione
Sostituisci il vecchio impianto con uno a condensazione o a pompa di calore ad alta efficienza e adotta cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.