Superbonus, ultima corsa per concludere i lavori entro fine anno e non perdere il 110%
Superbonus, ultima corsa per concludere i lavori entro fine anno e non perdere il 110%
Commercialisti, fatturato nel settore delle costruzioni in calo del 4%, persi 8 miliardi

di Maria Mantero 15/11/2024 17:17

Le spese da Superbonus sono ormai quasi bloccate, sono pochi i nuovi investimenti. Procedono invece a passo spedito i lavori, nell'ansia di non riuscire ad ottenere l'agevolazione al 110% entro fine anno. Nei condomini sono stati portati a termine il 97% di cantieri.

Le previsioni però non sono buone, a fare un quadro della situazione sono i commercialisti che evidenziano un calo della spesa nel settore costruzioni che continuerà fino al 2025. Un piccolo sollievo potrebbe arrivare invece nel 2026 quando gli investimenti nel settore potrebbero ripartire anche grazie ai progetti legati al Pnrr.

I dati di Enea

Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile ha pubblicato il report con i dati legati al Superbonus 110% aggiornati al 31 ottobre e poco sembra cambiato rispetto al mese precedente.
Dopo che il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha chiuso il rubinetto della maxi-agevolazione, gli investimenti hanno gradualmente rallentato la loro corsa passando da 5 o 6 miliardi in più ogni mese a poco più di 100 milioni euro.

D’altro canto, però il décalage dell’aliquota dal 110% al 60% ha spinto soprattutto condomini a concludere i lavori in fretta. Quindi quando mancano solo due mesi alla definitiva chiusura del bonus110% i lavori conclusi hanno raggiunto il 97,1% del totale, un punto percentuale in più rispetto ad un mese prima.
Mentre gli investimenti ammessi a detrazioni hanno ormai frenato la loro corsa al rialzo. Da settembre ad ottobre le nuove spese sono state 266 milioni, in linea con i dati dei mesi estivi (+120 mln tra maggio e giugno, +66 mln tra giugno e luglio).

I dati dei commercialisti

Le costruzioni sono in calo del 4% e perdono 8 miliardi. È questo il triste verdetto che emerge dall'Osservatorio sui bilanci delle società di capitali del settore costruzioni: anticipazioni bilanci 2023 e dati definitivi bilanci 2022" della Fondazione nazionale dei commercialisti.
Stando ai primi dati 2024 sulla fatturazione elettronica si legge nel report "il fatturato nel settore costruzioni si preannuncia in calo: nei primi otto mesi dell'anno l'imponibile Iva delle costruzioni si è ridotto del 3,7% rispetto a un anno prima".
Per i professionisti, "dopo il calo del 2020 a causa della pandemia, il fatturato delle società del settore costruzioni ha registrato un netto rimbalzo nel 2021 (+33,4%), seguito da incrementi annuali sempre significativi nel 2022 (+24,6%) e nel 2023 (+21,9%)", e "il rallentamento nel 2023 - spiegano i commercialisti - è certamente fisiologico ma è anche dovuto, verosimilmente, alle restrizioni al Superbonus rispetto all'anno precedente". Più "preoccupanti", per i commercialisti, le previsioni relative al 2025 che "scontano un rallentamento degli investimenti in costruzioni dovuto ad una serie di fattori avversi, tra i quali: il progressivo ridimensionamento degli incentivi, l'aumento dei costi di finanziamento e le restrizioni al credito”. Infine però dovrebbe tornare la luce, il documento infatti conclude: “Una nuova ripresa è prevista nel corso del 2026, grazie soprattutto agli effetti espansivi di alcuni programmi del Pnrr".

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