Ammonta soltanto a 1,3 miliardi, rispetto ai 3,5 miliardi annunciati, l’aumento del Fondo sanitario nazionale promesso dal governo nel 2025. Una somma insufficiente, secondo la Fondazione Gimbe presieduta da Nino Cartabellotta, che sottolinea come con 2,2 miliardi in meno rispetto alle attese sia impossibile soddisfare le richieste dei professionisti sanitari, che infatti hanno già annunciato uno sciopero per il 20 novembre.
Cartabellotta: le Regioni dovranno ridurre i servizi o aumentare l'addizionale Irpef
“I soldi non sono sufficienti per coprire tutte le misure previste", dice Cartabellotta, "e quindi le Regioni, per riuscire a realizzare gli obiettivi previsti dalla Legge di Bilancio 2025 per la sanità, saranno costrette a scegliere da quale lato tirare una coperta troppo corta e dovranno operare scelte drastiche : razionalizzare la spesa, tagliare altri servizi o aumentare l'addizionale Irpef. Secondo l'analisi, nel 2026 sono previste misure per un totale di 2,372 miliardi, senza considerare il trattamento accessorio e il rifinanziamento del fondo per la contrattazione collettiva per il personale . Nonostante la sanità pubblica sia oggi "la vera emergenza del Paese", conclude Cartabellotta, "non si intravede alcun rilancio progressivo del finanziamento pubblico" che, dopo la fiammata del 2026, "prevede solo briciole" e "torna a cifre da manutenzione ordinaria dell'era pre-pandemica".