Il prezzo dell’olio extravergine di oliva nel 2025 non sarà deciso dalla domanda e dall’offerta, ma da un braccio di ferro latente tra la Spagna e il mondo arabo. L’obiettivo strategico dei due blocchi forti del mondo oleario è uguale ed antitetico: conquistare quote di mercato negli Stati Uniti ma anche nel Far East asiatico.
La produzione mondiale di olio di oliva, secondo l’analisi del dipartimento agricoltura degli Stati Uniti, sarà di 2,92 milioni di tonnellate, in crescita del 22% rispetto alla scorsa campagna olearia, di cui 1,8 milioni di tonnellate in Europa. Lievemente più ottimistici i dati della Commissione europea che vedono prossima produzione degli stati membri a due milioni di tonnellate, in aumento del 32% rispetto all’anno passato. Lo scenario complessivo vede, dunque, una produzione globale tra le 2,9 e le 3,1 milioni di tonnellate, a pareggiare i consumi. Anche considerando che le giacenze sono inferiori a 350 mila tonnellate, appena sufficienti a coprire il fabbisogno prima della disponibilità della nuova produzione.
I prezzi dell’olio di oliva nell’ultimo anno sono raddoppiati ma l’export europeo, secondo i dati della Commissione europea, ne ha risentito marginalmente con un calo dell’1,3% nel periodo ottobre 2023 – luglio 2024 rispetto a pari periodo precedente. Addirittura i volumi venduti sono cresciuti del 6,5% negli Stati Uniti e del 13,9% in Australia, a fronte però di un calo del 23,5% in Cina e Giappone. Il mercato ha quindi assorbito gli aumenti delle quotazioni, anche in Italia, dove il calo dei consumi di olio extravergine di oliva si è fermato al 10% ma l’olio italiano è cresciuto del 4% secondo Nielsen.
Il sostanziale equilibrio tra domanda e offerta, tra produzione e consumi, dovrebbe sostenere le attuali quotazioni all’ingrosso che invece in tutte le piazze, tranne l’Italia, sono in calo dall’inizio dell’estate. Il prezzo all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva spagnolo è di 6,8 euro/kg secondo la piattaforma PoolRed, in netto calo dagli oltre 9,5 euro di gennaio. Nel frattempo in Italia il prezzo dell’olio extra vergine di oliva italiano, secondo i dati della Camera di commercio di Bari, è passato dai 9,7 euro/kg di gennaio agli 9,15 euro/kg attuali. L’annata di scarica in Italia, prevista in 224 mila tonnellate secondo Ismea, sembra riuscire a tenere sostenuti i prezzi dell’olio nazionale mentre in Spagna si guarda con preoccupazione alla competizione degli oli tunisino e turco, entrambi accreditati di un’ottima produzione. A questo va aggiunto che il governo turco ha bloccato l’export di olio di oliva per tutto il 2024, con solo un piccolo allentamento all’inizio dell’estate, e ora ha un potenziale commerciale da 450-500 mila tonnellate, a cui si aggiungono le 260 mila tonnellate tunisine. La competizione tra Spagna e mondo arabo sarà sul prezzo, tema a cui i consumatori mondiali sono assai sensibili dopo due anni di rincari continui dell’olio di oliva. Una competizione che farà ridurre sensibilmente il valore aggiunto dell’olio extravergine di oliva e i margini di profitto per olivicoltori e frantoiani.
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