Elon Musk e Vivek Ramaswamy stanno chiedendo agli americani che sono "rivoluzionari con un QI elevato" e che sono disposti a lavorare più di 80 ore a settimana, di unirsi al loro nuovo Dipartimento per l'Efficienza, senza paga. In un post di X, che funge anche da annuncio di lavoro, Musk scritto: "Non abbiamo bisogno di più generatori di idee part-time. Abbiamo bisogno di rivoluzionari con un QI super elevato per il governo di piccole dimensioni disposti a lavorare più di 80 ore a settimana per tagli ai costi poco affascinanti". "Se sei tu, invia un messaggio privato a questo account con il tuo CV. Elon e Vivek esamineranno l'1% dei candidati migliori", ha aggiunto la dichiarazione. In un post separato, Musk ha aggiunto: "In effetti, questo sarà un lavoro noioso, cisi creerà un sacco di nemici e la compensazione e' zero". "Che grande affare!" ha scritto con un'emoji che ride. Il fondatore di Tesla, designato al nuovo ministero di Trump, ha promesso di ridurre la burocrazia federale di un terzo e di tagliare 2 trilioni di dollari dalla spesa del governo degli Stati Uniti, un'impresa che ha detto "comporta necessariamente qualche difficoltà temporanea".
Musk sempre più plenipotenziario di Trump
Elon Musk, intanto, è sempre più affetto da iperattivismo post elettorale. Fresco di nomina al dipartimento speciale - creato ad hoc per lui dal riconoscente presidente eletto, Donald Trump - continua a far parlare di sé. Il patron di Tesla e SpaceX avrebbe incontrato lunedì l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, un giorno prima che il presidente eletto statunitense, Donald Trump, lo nominasse responsabile del dipartimento per l'Efficienza governativa degli Stati Uniti.
L'incontro è stato l'occasione per discutere di come disinnescare le tensioni tra Iran e Stati Uniti, secondo quanto hanno riferito due funzionari iraniani al New York Times. Uno di loro ha detto che era stato Musk a richiedere l'incontro e che l'ambasciatore ha scelto il luogo in cui si sarebbe tenuto.
Mentre Trump si prepara ad affrontare i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, Musk sta assistendo alle discussioni con funzionari stranieri, e si prepara a diventare la persona più influente del Paese a gennaio. All'inizio di questo mese, Musk avrebbe anche partecipato alla chiamata tra Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha ringraziato il patron di Tesla e SpaceX per i satelliti forniti all'Ucraina tramite la sua azienda Starlink.
"Ora sta coinvolgendo gli iraniani", ha detto al Guardian Sina Toossi, ricercatrice senior del Center for International Policy, a proposito di Musk, ricordando che "gli iraniani non hanno coinvolto gli americani in trattative dirette da prima che Trump abbandonasse l'accordo sul nucleare, quindi questa potrebbe essere una questione molto importante".
I rapporti di Trump con l'Iran sono quantomeno difficili. Durante la sua presidenza, Trump aveva infatti ritirato gli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano, stipulato nel 2015 durante il mandato di Barack Obama, e aveva anche ripristinato severe sanzioni economiche contro Teheran. Sempre durante la sua presidenza, Trump aveva ordinato l'attacco statunitense in cui è stato ucciso il generale Qassim Soleimani, comandante della forza d'élite Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche a gennaio 2020. E a settembre lo staff della campagna di Trump ha rivelato che l'Iran stava cercando di assassinarlo.