Riesplode la tensione tra il centrodestra e la magistratura sulla questione migranti. Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento, disposto dal questore di Ragusa, di un migrante proveniente dall'Egitto. Si legge nella motivazione: “In Egitto vi sono gravi violazioni dei diritti umani, che in contrasto con il diritto europeo citato persistono in maniera generale e costante ed investono non solo ampie e indefinite categorie di persone...ma anche il nucleo stesso delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in cui si inserisce la nozione di Paese di Sicuro...I citati rischi di insicurezza che riguardino, in maniera stabile ed ordinaria, intere ed indeterminate categorie di persone portano de plano il decidente a negare che l'Egitto possa ritenersi paese sicuro alla luce del diritto dell'Unione Europea".
Il Centrodestra insorge. Salvini, Italia insicura per colpa giudici comunisti
Ci va giù pesante il leader della Lega, Matteo Salvini: "Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l'Italia. Ma noi non ci arrendiamo!".
Toni sostenuti anche in Fratelli d’Italia. “E' l'ennesima sentenza che dimostra come alcuni giudici ideologizzati vogliano arrogarsi il diritto di stabilire quale sia un Paese sicuro pur non avendo le informazioni necessarie per farlo, che invece possiede un governo attraverso una serie di scambi con intelligence e organizzazioni internazionali. Di qui il decreto approvato il mese scorso, che queste toghe rosse vorrebbero aggirare contravvenendo così alla richiesta degli elettori italiani di avere più sicurezza nelle proprie città", dichiara Salvo Sallemi, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia a palazzo Madama.
"La tripartizione dei poteri sta alla base della nostra democrazia, le continue invasioni di campo e le polemiche strumentali non fermeranno la politica del governo sulla gestione dei flussi migratori che, lo dicono i numeri ufficiali, sta dando risultati concreti", dichiara a Gr Parlamento il deputato e responsabile immigrazione di Forza Italia, Alessandro Battilocchio.
Il giudice, in Egitto gravi criticità sul fronte dei diritti umani
Pena di morte, torture, repressione del dissenso e dei diritti delle persone Lgbti: il Tribunale di Catania indica queste "gravi criticità" in Egitto, definendo paese non sicuro, nella sentenza che ha annullato il trattenimento di un cittadino egiziano. Il giudice richiama le cosiddette "Country of origin information" (Coi) del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, non contenute nel recente decreto legge 158/24 proprio in merito alla situazione in Egitto. "L'Egitto - riporta il giudice Massimo Escher - è uno dei Paesi nei quali si pratica la pena di morte e nel quale il numero delle esecuzioni è fra i più alti". Inoltre, “vi sono restrizioni della libertà personale, di parola e di stampa, provate da detenzioni preventive e "sparizioni forzate".