Premier di battaglia, Giorgia Meloni, contro gli spioni e certe toghe. “Bisogna mettere fine allo schifo dei dossieraggi”, dice a Bruno Vespa nel corso del programma 'Cinque minuti' e ribadisce durante 'Porta a Porta'. E poi vai contro una certa magistratura. Alla presidente del Consiglio ancora non è passata l’amarezza per quanto avvenuto sulla questione migranti e Albania. "Le argomentazioni con cui il Tribunale di Bologna chiede alla Corte di giustizia europea l'autorizzazione a disapplicare l'ennesima legge italiana hanno più il sapore di un volantino propagandistico che di un atto da tribunale, soprattutto quello della Germania nazista. Intervistata da Bruno Vespa per 'Cinque minuti' e 'Porta a Porta' non le manda a dire Giorgia Meloni. A tutto campo Meloni. Contro il presidente di Stellantis, John Elkann, che a suo dire “poteva evitare una mancanza di rispetto verso il Parlamento", ha detto commentando il rifiuto di Elkann di concedersi per un'audizione sulla crisi del gruppo.
La premier a Elkann: manca di rispetto verso il Parlamento
Elkann, ha poi osservato Meloni, "non ha detto solo di no al Parlamento: ha detto 'no perché' io aspetto il tavolo del governo'. Fermo restando che temo che a John Elkann sfuggano le fondamentali della Repubblica italiana, perché' sono due cose completamente diverse il tavolo a Palazzo Chigi e la richiesta di audizione da parte del Parlamento, questa mancanza di rispetto verso il Parlamento io me la sarei evitata". "Poi - ha continuato Meloni - noi dei tavoli con Stellantis ne abbiamo fatti diversi. Ma quei tavoli non hanno portato agli accordi di sviluppo che di solito chiudono questi tavoli". "Noi continueremo il dialogo" con Stellantis "come facciamo con tutti, senza sudditanza e senza condizionamenti. Cio' non toglie che sarebbe stato più che sensato" per John Elkann "andare in Parlamento".
Come non dedicare un’attenzione a Cgil e Uil, che hanno proclamato lo sciopero generale il 29 novembre contro la manovra economica: li ha accusati di avere "un piccolissimo pregiudizio".
Dossieraggi, bisogna essere implacabili
Quindi la questione della questione, quella che sta tenendo l’Italia con orecchie e occhi bene aperti: il caso dei dossieraggi "Penso che in questa nazione esista ormai un mercato delle informazioni: come una volta venivano rubati i gioielli in casa delle persone, oggi accade con le informazioni sensibili. Continuiamo a vedere casi di ogni genere", "adesso c’è un caso a Milano, pare che ci sia un altro a Roma", ha detto la premier. "La cosa più importante - ha proseguito - riguarda l’infedeltà dei funzionari. L'hackeraggio non è il tema più importante: le nostre banche dati non sono violate da estranei ma da funzionari dello Stato che dovrebbero proteggerle e invece usano il loro potere per fare altro con quei dati. È inaccettabile. Bisogna essere implacabili e non lo dico solo per loro ma anche per chi ha il dovere della vigilanza, perché' e' inaccettabile anche che i loro superiori non lo sappiano".
"Noi siamo sempre pronti per il voto dei cittadini, per tutti i referendum", ha poi detto commentando le parole del Guardasigilli, Carlo Nordio, su un eventuale referendum sulla separazione delle carriere nella magistratura.
Trump e Harris per Giorgia pari sono
E per quanto riguarda le elezioni presidenziali americane, "non penso che per noi cambierà niente. Chiaramente potrebbero cambiare scelte di politica estera che ci coinvolgono, come su Ucraina e Medio Oriente. In una situazione delicata questo è qualcosa che andrà compreso e sicuramente coinvolge anche noi. Però io ho lavorato bene con questa Amministrazione, e penso che lavorerei benissimo con un'Amministrazione di segno opposto. Quindi non sono affatto preoccupata dal risultato delle elezioni in nessun caso". "Attualmente - ha proseguito Meloni - alla presidenza degli Stati Uniti d'America c’è un democratico di nome Joe Biden e da quando noi siamo arrivati al governo il nostro export negli Stati Uniti è aumentato di 15 miliardi. Perché' le nazioni alleate rimangono nazioni alleate, indipendentemente da quello che accade con il mutare dei governi".
Sull'annuncio del ministro della Salute Orazio Schillaci di portare in Italia 10mila infermieri indiani, la presidente del Consiglio ha invece risposto che "questo può accadere, ma e' una extrema ratio". "Abbiamo avuto il numero chiuso a Medicina che ci ha portato a un tema di carenza di medici, poi il test d'ingresso a Medicina con le crocette lo abbiamo superato. Oggi abbiamo una carenza di medici, non assoluta, ma in alcune specialità. Bisogna incentivare, convincere i medici a preferire il Servizio sanitario nazionale al resto. Dove non ci sono bisogna tamponare con altri provvedimenti. Ma sono l'extrema ratio", ha detto Meloni.
Elezioni, 11 a 1 per il centrodestra
Infine, "dobbiamo ringraziare Bucci per aver accettato la sfida" di candidarsi alla presidenza della regione Liguria. "Penso che sarà uno straordinario presidente di regione, come lo è stato da sindaco", ha affermato a premier evidenziando che "da quando c’è questo governo abbiamo votato 12 volte fra regioni e province autonome e il centrodestra ha vinto 11 volte".