M5s, da Conte un vaffa a Grillo e ai due mandati. Il fondatore: da francescani a gesuiti
M5s, da Conte un vaffa a Grillo e ai due mandati. Il fondatore: da francescani a gesuiti
Il presidente lancia la nuova linea: essere progressisti indipendenti significa essere radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni

di Redazione 25/11/2024 09:38

Giuseppe Conte caccia Beppe Grillo e si prende il Movimento 5 stelle. E' la rivoluzione Nova ed è stata ufficializzata al Palazzo dei Congressi di Roma domenica con l'assemblea costituente del Movimento che fu fondato proprio dal comico genovese. 

La linea indicata dal presidente Giuseppe Conte dice sostanzialmente addio alla figura del garante e al tetto dei due mandati e porte spalancate alle alleanze come "mezzo per un fine, per cambiare la società, per combattere le battaglie giuste".

Tramonano le stelle, nascono i "Progressisti indipendenti". Nella due giorni Grillo non si è visto, ma ha mandato un messaggio via whatsapp che stigmatizza il nuovo corso con una frase: "da francescani a gesuiti". L'ex premier, per parte sua, lo ha 'accusato di essere "entrato a gamba tesa mettendosi di traverso" sulla strada della Costituente.

Al voto hanno partecipato in tanti al punto che tutti i 12 quesiti sottoposti al vaglio hanno superato il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto, in tutto 88 mila 943: 72,08 per cento i sì al quesito con il quale è stato chiesto agli iscritti M5s se volessero modificare la regola attuale del limite dei due mandati elettivi. Solo il 25,04 dei votanti ha risposto no e unicamente il 2,52 per cento si è astenuto. E ancora: l'81,20% i no raccolti al quesito sul divieto di alleanze politiche. Sono stati 13,87% i sì, mentre gli astenuti sono stati il 4,93%. A dire addio a Grillo sono il 63,24 per cento dei sì degli iscritti. I no sono stati il 29,09 per cento, gli astenuti 7,67 per cento. In totale per modificare lo statuto sono andati alle urne in 54 mila 452.

Conte: siamo progressisti

A fine giornata la sintesi di Conte: Il processo costituente è servito. "Leggo chiaro il segnale che ci date: volete valorizzare le esperienze e le competenze". Essere "progressisti indipendenti" significa essere "radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni. L'alleanza non è per noi un dato politico precostituito, non è un fine di per sé, ma un mezzo per un fine, per cambiare la società, per combattere le battaglie giuste. Sono siamo testardamente orientati a cambiare la società, combattendo le ingiustizie. Ci hanno buttato fuori da Chigi perché non volevano che continuassimo a cambiare la società", ha sottolineato per poi spiegare: "Siamo progressisti? Dai quesiti direi che siamo progressisti. Però intendiamoci, nella misura in cui non ci appartiene la cultura della conservazione, del lasciare le cose come stanno". Come "non ci appartiene la cultura reazionaria", di chi "mette su una riforma come il premierato" e poi "pone il bavaglio ai giornalisti per non pubblicare provvedimenti giudiziari". E deve essere chiaro: "M5s è una comunità di cuori impavidi, potremo commettere errori ma non ci troverete mai disponibili a chinare la testa".