Italiani collezionisti di lusso e non solo d’arte. Il collezionismo italiano non si limita infatti alle arti visive, ma è dominato dal mercato del lusso. Nei primi sei mesi del 2024, il 63% delle spese complessive dei collezionisti della Penisola è stato destinato a beni come gioielli, orologi, auto d'epoca, barche e jet, riflettendo una tendenza a investire in oggetti che combinano valore estetico ed economico (segue la Cina, con il 40%). Tali acquisti sono spesso considerati anche forme di investimento patrimoniale, con transazioni che superano frequentemente i 2 milioni di euro.
L'Italia ottavo mercato d'arte a livello globale
Secondo il rapporto sul collezionismo dei milionari (gli High Net Worth Individuals - Hnwi) di Art Basel e Ubs pubblicato questa settimana, il mercato del collezionismo d'arte in Italia mostra alcune tendenze peculiari. Con il 3% dei milionari e il 2% dei miliardari mondiali, l'Italia rappresenta l'ottavo mercato d'arte a livello globale, con una quota del 2% delle esportazioni e dell'1% delle importazioni.
I milionari italiani affollano le fiere d’arte all’estero: nel 2024, hanno partecipato a una media di nove fiere, al pari degli svizzeri. In confronto, i collezionisti cinesi hanno partecipato in media a due fiere, mentre gli americani a otto. La media globale si attesta a poco più di cinque fiere all'anno.
Le fiere d’arte rappresentano per i collezionisti non solo un'opportunità per acquistare, ma anche momenti di confronto in cui scoprire le novità del mercato e instaurare relazioni dirette con galleristi e artisti.
Aumenta l’interesse per le opere innovative
Il panorama delle collezioni italiane riflette questa varietà di tendenze: il 29% delle opere è costituito da artisti emergenti, il 27% da artisti storicizzati, il 24% da giovani talenti e il 20% da artisti mid-career. Questa diversificazione indica un mercato aperto sia alle avanguardie che alla valorizzazione delle opere più affermate. Questo si riflette anche nel medium: l'interesse per le opere su carta si affianca alla crescente attrazione per il digitale, con un aumento delle acquisizioni di opere che sfruttano le tecnologie innovative.
La filantropia continua a giocare un ruolo significativo nel collezionismo italiano: il 45% dei collezionisti prevede di donare opere d'arte a musei o enti di beneficenza nei prossimi 12 mesi. Nonostante le incertezze economiche globali, i collezionisti italiani si mostrano ottimisti riguardo al futuro del mercato dell'arte: l'86% si dichiara fiducioso per la seconda metà del 2024, in crescita rispetto al 79% dell'anno precedente.
I livelli di spesa della generazione X superano di oltre un terzo quelli dei millennial
Fino al 2023, la spesa dei milionari di tutto il mondo è cresciuta, ma nel 2023 si è registrata una flessione del 32%, con una spesa media annuale scesa a 363.905 dollari. Questa riduzione ha interessato in particolare le fasce di spesa più elevate, mentre la spesa media è diminuita solo leggermente, da 50.165 dollari nel 2022 a 50.000 dollari nel 2023. Per il 2024, la spesa media nella prima metà dell'anno è stata di 25.555 dollari, suggerendo una possibile stabilizzazione.
Gli Hnwi più giovani, che fino al 2022 avevano aumentato la spesa, hanno registrato un calo significativo nel 2023, con una riduzione del 50% tra i millennial, la cui spesa media è scesa a 395.000 dollari.
La generazione X ha mantenuto la spesa media più elevata, con un incremento del 3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 578.000 dollari nel 2023 e conservando questo primato anche nella prima metà del 2024. I livelli di spesa della generazione X superano di oltre un terzo quelli dei millennial e sono il doppio rispetto ai Boomer e alla Generazione Z.
Nel 2023 e nella prima metà del 2024, la Cina continentale ha guidato la spesa per arte e antichità, con una media di 97.000 dollari, più del doppio di qualsiasi altra regione.
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