Il G20 accelera sulla patrimoniale per i super ricchi
Il G20 accelera sulla patrimoniale per i super ricchi
Task force per la tassazione progressiva delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze. Il comunicato finale dell’incontro in Brasile sposta l’attenzione dai giganti digitali agli individui abbienti

di di Matteo Rizzi 19/11/2024 18:23

Tassazione dei super-ricchi: il G20 accelera. Niente tassa minima sui miliardari come avrebbe voluto Lula, il presidente del Brasile, ma il vertice di Rio de Janeiro sposta l’attenzione dai giganti digitali agli ultra-ricchi per fare cassa. Lo indica il comunicato finale dell’incontro dei 20 potenti che si è tenuto il 18 e il 19 novembre.

Il comunicato finale

“La tassazione progressiva rappresenta uno degli strumenti principali per ridurre le disuguaglianze interne, rafforzare la sostenibilità fiscale, favorire il consolidamento dei bilanci, promuovere una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva, e facilitare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)”, si legge nella dichiarazione approvata dai 20. Questo approccio, spiegano i Paesi, è fondamentale per affrontare l’aumento delle disparità economiche su scala globale e sostenere le risorse necessarie per politiche di sviluppo ambiziose. Per questo, il documento aggiunge: “Apprezziamo le riforme fiscali adottate di recente da diversi membri del G20 per affrontare le disuguaglianze e promuovere sistemi fiscali più equi e progressivi, riconoscendo l'importanza di migliorare la mobilitazione delle risorse interne per sostenere gli SDGs”.

Si getta la spugna sulla tassazione digitale

Negli ultimi anni, gran parte degli sforzi internazionali in materia fiscale si sono concentrati sui giganti digitali, come previsto dall’accordo OCSE/G20 sulla tassazione digitale firmato nell’ottobre 2021. Tuttavia, il comunicato del G20 rimarca come la riforma sia ormai in una fase di stallo, a causa della complessità delle negoziazioni e della mancanza di consenso, soprattutto da parte degli Stati Uniti, nonostante l’apertura dell’amministrazione Biden. La conclusione delle regole del primo pilastro, che avrebbe dovuto introdurre regole globali per tassare equamente i colossi digitali, è in una situazione di impasse. L’imminente cambio politico negli Stati Uniti, con il ritorno di Donald Trump alla presidenza, complica ulteriormente lo scenario. Trump, in passato, ha espresso totale contrarietà verso accordi fiscali internazionali che potrebbero essere percepiti come penalizzanti per le imprese Made in USA. Questa incertezza politica rende difficile raggiungere un accordo globale sul Pilastro Uno entro il 2024, una scadenza già posticipata più volte (inizialmente a marzo, poi a giugno dello stesso anno). E arriva quindi ora la Dichiarazione Ministeriale del G20 che pone le basi per una strategia fiscale internazionale mirata agli individui con patrimoni estremamente elevati.

Come sarà la patrimoniale globale

Secondo quanto riportato nel documento, la strategia si articola su uno scambio di buone pratiche e meccanismi anti-elusione per rafforzare gli strumenti atti a contrastare l’uso di paradisi fiscali, con la collaborazione del Quadro Inclusivo sull’Erosione della Base Imponibile e il Trasferimento di Utili (BEPS). “Nel pieno rispetto della sovranità fiscale, ci impegneremo a collaborare per garantire che gli individui con patrimoni estremamente elevati siano tassati in modo efficace”, si legge nella dichiarazione.Secondo il World Inequality Report 2022, citato durante il vertice, l’1% più ricco della popolazione mondiale detiene oltre il 45% della ricchezza globale, mentre il 50% più povero controlla meno del 2%. Il rapporto evidenzia anche come molti ultra-ricchi utilizzino strumenti finanziari complessi e paradisi fiscali per ridurre al minimo il loro carico fiscale. Per affrontare questa sfida, il G20 auspica un maggiore coordinamento tra i Paesi, in modo da impedire che le lacune legislative possano essere sfruttate per spostare capitali da una giurisdizione all’altra.

Cooperazione fiscale internazionale

Un’altra novità emersa durante il vertice è l’apertura verso una Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulla cooperazione fiscale internazionale. Questo tema è stato discusso per la prima volta nel contesto ufficiale del G20. La proposta mira a creare un quadro normativo globale per coordinare le politiche fiscali internazionali e affrontare le disuguaglianze economiche. “La nostra cooperazione fiscale internazionale deve essere inclusiva ed efficace, mirata a raggiungere un ampio consenso, massimizzando le sinergie tra i forum internazionali esistenti ed evitando inutili duplicazioni di sforzi”, si legge nella Dichiarazione. Prosegue quindi il lavoro presso l’ONU per lo sviluppo di una Convenzione Quadro sulla cooperazione fiscale internazionale e dei relativi protocolli.

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