Germania sull'orlo di una crisi politica. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha licenziato il suo ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner. Secondo Bild, in occasione della riunione del vertice di maggioranza ha proposto a Scholz e al ministro dell'Economia Robert Habeck di indire nuove elezioni a inizio 2025. Scholz ha annunciato la rottura della coalizione di governo tra socialdemocratici, verdi e liberali. Ha chiesto un voto di fiducia al Parlamento il 15 gennaio, dopo di che potrebbero tenersi elezioni anticipate a marzo. L'opposizione conservatrice in Germania, invece, oggi chiede che il voto di fiducia al governo venga anticipato alla prossima settimana: lo rivela una fonte parlamentare.
Il vertice di maggioranza è stato indetto per tentare di evitare una crisi di governo che si annuncia da giorni. Per evitare la caduta dell'esecutivo "nel momento peggiore", Scholz ha riunito i leader della sua coalizione in un incontro che era stato già annunciato prima del risultato delle elezioni presidenziali americane. Il vicecancelliere verde e ministro dell'Economia Robert Habeck ha invitato gli alleati alla ragione, sottolineando che con il ritorno di Trump al potere "il governo deve essere pienamente in grado di agire". "Questo è il momento peggiore per il fallimento del governo", ha detto.
Secondo fonti governative il nuovo ministro delle finanze tedesco sarà Joerg Kukies, membro del partito Socialdemocratico di Olaf Scholz e stretto alleato del cancelliere.
Ursula von der Leyen: sono affari della Germania. la ue mantiene la rotta
L'Unione Europea non vuole e non può mettere il naso in casa tedesca, ma ovviamente, se la locomotiva d'Europa non tira più un minimo di allarme c'è. "Il contesto tedesco deve essere discusso dalla Germania. In democrazia abbiamo elezioni. Per l'Ue è importante mantenere la rotta intrapresa ormai da molti anni, che è una rotta di successo: stare uniti per superare le sfide e mettere il nostro destino nelle nostre mani", ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, arrivando alla Riunione della comunità politica europea a Budapest.
la locomotiva tedesca non spinge più
La crisi non è soltanto politica, la locomotiva non spinge. La produzione industriale tedesca è crollata a settembre, più del previsto secondo i dati pubblicati dall'ufficio Destatis. Questo indicatore chiave per il settore manifatturiero è sceso del 2,5% nel mese, dato destagionalizzato, cancellando l'aumento registrato ad agosto, rivisto al 2,6%. Gli analisti intervistati da Factset avevano previsto un calo più modesto dell'1%. Su base annua la produzione è calata del 4,6%: anche questo dato è peggiore delle stime. Negli ultimi mesi, la produzione industriale e' stata influenzata dagli alti e bassi del settore automobilistico, che e' sceso del 7,8% a settembre, dopo un balzo del 15,4% ad agosto. Le case automobilistiche stanno affrontando sfide strutturali, come l'elettrificazione e la concorrenza cinese, che hanno un impatto sull'intero settore. Nel frattempo, le industrie ad alta intensità energetica, la cui produzione e' scesa del 3,3% a settembre, non si sono ancora riprese completamente dalla crisi energetica del 2022. Su base trimestrale meno volatile, la produzione tra luglio 2024 e settembre 2024 e' stata inferiore dell'1,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Le esportazioni tedesche, invece, sono diminuite dell'1,7% rispetto ad agosto, leggermente meno di quanto previsto da Factset (-1,7%) e sempre su base destagionalizzata, ha dichiarato Destatis in un comunicato separato.