I furbetti finiranno tutti schedati. Chi ha commesso violazioni in materia di lavoro, di sicurezza sul lavoro, di contributi (Inps), di assicurazione (Inail) e in materia fiscale, infatti, sarà iscritto nel «Portale nazionale del sommerso», a disposizione dell’Inl, che ne cura anche la gestione, di Inps, Inail, Arma Carabinieri e Guardia di Finanza. Si chiama sommerso, ma in realtà il portale comprenderà i dati risultanti da qualsiasi attività ispettiva, a partire dal 2023, non solo quelli legati, cioè, a fenomeni di lavoro nero.
Nell’immediato, oltre a guidare le ispezioni, faciliterà la verifica delle eventuali recidive per l’applicazione delle sanzioni in misura maggiorata. Entro un anno, funzionerà in tandem con il portale dell’Inps sulla compliance. A stabilirlo è il decreto prot. n. 170/2024 firmato ieri dal ministro del lavoro, Marina Calderone. A distanza di 25 anni, il Pns, inventato dal dlgs n. 124/2004 (riforma ispezioni), potrà finalmente arrivare a termine.
Il portale nazionale del sommerso
La spinta alla realizzazione del Pns è dovuta al Pnrr, perché è uno degli impegni assunti con il «Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso», approvato con decreto 19 dicembre 2022. L’idea del portale unico, tuttavia, risale all’anno 2004, alla riforma delle ispezioni. L’art. 10 del dlgs n. 124/2004, infatti, prevede che per «l’efficace programmazione dell’attività ispettiva, nonché per monitorare il fenomeno del lavoro sommerso (...), le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’ispettorato nazionale del lavoro e dal personale ispettivo di Inps, Inail, Carabinieri e Gdf confluiscono in un portale unico nazionale gestito dall’Inl e denominato “portale nazionale del sommerso” (Pns)».
Le tappe per la realizzazione del Portale
Il 30 maggio 2025 è il primo step per la realizzazione del nuovo portale. Entro tale data vanno completate le attività sull’interoperabilità dei dati relativi alle violazioni in materia di lavoro sommerso e di legislazione sociale. Al contempo, l’Inl dovrà stipulare i protocolli d'intesa con Inps, Inail, Carabinieri e Gdf sulle modalità di accesso al portale e sulla condivisione dei verbali ispettivi e ogni altro provvedimento relativo all'attività di vigilanza, compresi gli atti relativi ai contenziosi. Il ministro del lavoro, con proprio decreto, può ammettere altri soggetti.
I dati che saranno inseriti nel Portale
Entro lo stesso termine (30 maggio 2025), il Pns va alimentato dei seguenti dati, a decorrere dall’anno 2023:
- a) identificativi del fascicolo;
- b) identificativi dell’ispezione;
- c) identificativi della richiesta d’intervento;
- d) contestazioni di violazioni in materia di lavoro e legislazione sociale;
- e) contestazioni di violazioni in materia di salute e sicurezza;
- f) provvedimenti di sospensione attività d’impresa;
- g) violazioni in materia contributiva;
- h) violazioni in materia assicurativa;
- i) violazioni in materia fiscale;
- l) violazioni di carattere penale su lavoro, salute e sicurezza e legislazione sociale;
- m) diffide accertative;
- n) comunicazione di regolarità.
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