Airbnb eliminerà gli annunci pubblicati senza il Cin
Airbnb eliminerà gli annunci pubblicati senza il Cin
La piattaforma per gli affitti brevi ha ufficializzato il nuovo blocco a partire dal primo gennaio 2025

di di Matteo Rizzi 14/11/2024 19:17

Airbnb dice addio agli annunci senza CIN. La piattaforma per gli affitti brevi ha ufficializzato che, dal primo gennaio 2025, gli annunci sprovvisti di Codice Identificativo Nazionale (CIN) saranno eliminati dalla piattaforma.

Per supportare gli host con gli adempimenti, Airbnb ha attivato una linea di assistenza dedicata in collaborazione con l'associazione Altroconsumo, fornisce notifiche regolari e promemoria tramite l'applicazione e ha lanciato una campagna per offrire linee guida e risorse aggiuntive. "Il CIN rappresenta una soluzione semplificata e più fruibile per gli host rispetto alle normative locali frammentate e consentirà alle autorità di avere maggiore trasparenza sulle dimensioni dell'ospitalità in casa nelle diverse aree geografiche", ha spiegato Valentina Reino, Head of Public Policy di Airbnb Italia. “Siamo lieti di continuare a collaborare con il Ministero del Turismo in questa fase di transizione dai codici regionali al codice identificativo nazionale, con l'obiettivo comune di un'implementazione agevole a beneficio degli host, delle città e del Paese".

Lo scorso 23 ottobre il Ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanchè, ha annunciato il posticipo di ulteriori due mesi, rispetto all’inizio di novembre, del termine utile per acquisire il Codice Identificativo Nazionale (CIN) ai fini dell’iscrizione alla Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR). L’emissione del CIN comporta un processo articolato in due fasi. La prima prevede l’integrazione dei dati non presenti nella banca dati regionale che ha emesso il Codice di Identificazione Regionale (CIR). Dopo che questi dati sono stati integrati e verificati, scatta la seconda fase: il proprietario della struttura ricettiva riceve l'autorizzazione per ottenere il CIN.

Ed è proprio nella fase di integrazione dei dati che il sistema è ingolfato, con le regioni che faticano a gestire il carico amministrativo. Al 14 novembre, delle 561.953 strutture registrate in Italia, solo 329.440 hanno ottenuto il CIN, con una copertura del 58,62% (era del 51,66% il 23 ottobre).

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