La tutela del risparmio passa dalla lotta all’inflazione, da un ulteriore taglio dei tassi, da parte della Bce, e da leggi fiscali innovative che considerano le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e che differenziano la tassazione tra risparmio e speculazione. Tutto questo anche in ottica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) visto che «occorre essere pienamente consapevoli che manca poco tempo alla scadenza del Pnrr e che la Bce compra sempre meno titoli di Stato anche dell'Italia. La riduzione dei tassi Bce e l’ulteriore calo dei tassi di mercato che anticipa nuove diminuzioni dei tassi Bce, spingono e spingeranno famiglie e imprese a maggiori investimenti e a crescenti richieste di prestiti», spiega il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel suo intervento alla 100esima giornata mondiale del risparmio promossa dall'Acri. «Il risparmio ben collocato tramite le banche – continua il presidente dell’Abi - è e sarà sempre più determinante fattore di sviluppo e di occupazione e di sottoscrizione del debito pubblico. Il risparmio va meglio tutelato anche perché i prestiti si fanno con la stabile liquidità derivante dal risparmio ben investito». In quest’ottica entrano in gioco la lotta all’inflazione e le relative restrizioni monetarie. Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla giornata mondiale del risparmio ha dichiarato che «la lotta all’inflazione, la tutela del valore reale dei risparmi sono impegni prioritari per qualsiasi Stato e, in particolare, per la nostra Repubblica», aggiungendo che «incoraggiare il risparmio, per rifarci alla previsione costituzionale, significa incentivarlo come fonte importante del processo economico». Lato restrizioni, per Patuelli, sarebbe utile prevedere un ulteriore ammorbidimento delle attuali condizioni monetarie, che hanno sì contribuito a ridurre l’inflazione, ma che adesso non hanno più senso visto «la dinamica dei prezzi attorno al 2% per la prima volta dal 2021». Da parte sua la Bce, nel suo ultimo bollettino, continua sulla strada “dei dati”: «Per determinare il livello e la durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati, secondo il quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione».
Inflazione Eurozona a ottobre sale al 2%
Secondo gli ultimi dati dell’Eurostat l’inflazione annuale dell’area euro dovrebbe essere del 2% a ottobre. Dato in crescita dello 0,3%, rispetto all’1,7% di settembre. Guardando alle principali componenti dell'inflazione dell'area dell'euro, i servizi dovrebbero avere il tasso annuo più alto a ottobre (3,9%, stabile rispetto a settembre), seguiti da cibo, alcol e tabacco (2,9%, rispetto al 2,4% del mese scorso), beni industriali non energetici (0,5%, rispetto allo 0,4%) ed energia (-4,6%, rispetto al -6,1% a settembre). A livello di Stati, il dato più alto è stimato per il Belgio (4,7%) seguito da Estonia (4,5%), Croazia e Slovacchia (entrambe 3,5%). Tra i big, Germania (2,4%), Francia (1,5%), Spagna (1,8%). Per l'Italia, tra i migliori dell’Ue, con una previsione dell'1%. Meglio solo Irlanda, Slovenia e Lituania.
Istat: inflazione sale a +0,9% su base annua
Stando agli ultimi dati Istat, nel mese di ottobre l’inflazione sale allo 0,9%, anche se in quadro di stabilità congiunturale (+0,7% rispetto al mese precedente). Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,2% da +1,0%) specifica l’Istat. Effetti che sono, in parte compensati, dai prezzi dei beni energetici che accentuano il calo su base annua (-9,1% da -8,7%), nonostante l’aumento congiunturale della componente regolamentata. Stessa dinamica anche per i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +3,6%).
Le reazioni
Per l’Unione nazionale dei consumatori questo aumento dell’inflazione non aiuta le famiglie italiane visto che «l'inflazione tendenziale pari a +0,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 263 euro su base annua, 237,6 euro in più se ne vanno solo per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche e 256 per il carrello della. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 223 euro, ma 210 euro sono per cibo e bevande, 229 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona» conclude Massimiliano Dona, Presidente di Unione nazionale dei consumatori.
Sulla stessa linea anche Federdistribuzione che sottolinea come “il calo a ottobre dell'indice del clima di fiducia da parte dei consumatori sottolinea come rimanga una situazione di incertezza, che impegna le imprese della distribuzione moderna a mantenere alta l’attenzione a tutela del potere d’acquisto delle famiglie per garantire su tutto il territorio nazionale un'offerta di qualità a prezzi convenienti", aggiunge che è “fondamentale che la legge di Bilancio 2025 venga incardinata nella prospettiva di sostegno ai redditi delle famiglie e di facilitazione degli investimenti e delle opportunità di crescita delle imprese".