"Negli ultimi 10 anni il risparmio degli italiani ha continuato a crescere, arrivando oggi a superare 5mila miliardi, attestando l'Italia ai primi posti tra i paesi della Ue per propensione al risparmio, pur se con una distribuzione non omogenea sul territorio e tra classi di età". Lo ha rilevato il presidente dell'Acri, Giovanni Azzone, nel suo intervento in apertura della 100esima giornata mondiale del risparmio, organizzata a Roma, presso l'auditorium della Tecnica, dalla Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa.
"Si tratta di un dato importante”, dice, ma “il dato sull'alfabetizzazione finanziaria degli italiani, seppur in crescita negli ultimi anni, ci pone ancora al di sotto della media dei Paesi Ocse” ". Secondo il presidente dell'Acri "il risparmio non è neutro. Può rimanere circoscritto, allargando di fatto le disuguaglianze esistenti, o può essere investito e creare valore per la comunità, trasformarsi in bene collettivo: finanziando infrastrutture energetiche, di telecomunicazione e di trasporto per rendere più attrattivo il nostro territorio, sostenendo la crescita delle imprese per creare nuovi posti di lavoro, supportando il Terzo settore per rafforzare la coesione sociale nel Paese".
Azzone ha poi rilevato come una donna su tre non ha un conto corrente intestato a proprio nome, mentre "la transizione tecnologica e digitale rischia di escludere dall'accesso a servizi essenziali una fascia importante e crescente della popolazione, quella delle persone anziane".