Mattarella: l'Italia tornata a crescere, illogico che le agenzie rating non lo considerino
Mattarella: l'Italia tornata a crescere, illogico che le agenzie rating non lo considerino
Il presidente della Repubblica alla cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell'Ordine Al Merito del Lavoro ai Cavalieri del Lavoro: il Pil nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco

di redazione Roma 30/10/2024 13:28

"L'Italia è tornata a crescere. Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Pil nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco. L'occupazione cresce e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell'Ordine Al Merito del Lavoro ai Cavalieri del Lavoro nominati il 2 giugno.

"Le esportazioni italiane continuano a registrare dati positivi, a sostegno del prodotto nazionale. Merito ulteriore di quelle aziende che sono state capaci di affrontare i rischi e le opportunità della globalizzazione. I dati di Bankitalia certificano un balzo del nostro Paese: la posizione netta sull'estero, a giugno di quest'anno, era creditoria per circa 225 miliardi di euro. Una dimensione enorme: il 10,5% del Pil. Irragionevole che non venga notato dalle agenzie di rating nel valutare prospettive e affidabilità dell'economia italiana", ha sottolineato.

Il Capo dello Stato nel suo discorso ha poi sottolineato "il Piano nazionale di Ripresa e resilienza (Pnrr) è un'occasione straordinaria e, come tale, va colta appieno" per poi aggiungere che "sono progetti propulsori, di integrazione e di fiducia tra i cittadini europei, per porci in sintonia con le scelte cui concorriamo nelle istituzioni comunitarie".

Mattarella ha inoltre evidenziato che per l'Italia è "vitale l'apertura dei mercati e delle relazioni commerciali". "Muoviamo dalla scelta europeista, che ci consente di partire da un mercato di circa 450 milioni di persone, lasciando alle spalle politiche protezionistiche o, peggio, autarchiche, di controllo dirigista", ha proseguito, sottolineando che "bisogna proseguire su questa strada: integrare meglio l'economia europea, con l'unione bancaria, con una politica comune di bilancio, con investimenti per l'innovazione, affrontando i temi fiscali".