L’Intelligenza artificiale spinge il mercato del lavoro italiano a chiedere sempre più professionalità con competenze specifiche. Sia nell’intelligenza artificiale sia nell’intelligenza artificiale generativa. Se il fabbisogno risulta quantitativamente più consolidato sulla prima, nei primi 6 mesi del 2024 gli annunci di lavoro pubblicati su Linkedin con riferimento all’IA Generativa nel job title sono aumentati di 2,5 volte rispetto al 2023 (+246%), superando in termini di crescita quelli relativi all’IA, cresciuti del 150%.
È quanto emerge dallo studio “Nuovi modi di lavorare: ruoli e competenze nell'era dell'IA Generativa”, realizzato da Gi Group Holding – attraverso la Divisione ICT di Gi Group, e ODM Consulting - in collaborazione con Microsoft Italia. Una fotografia ad alta definizione del rapporto tra Ia e mercato del lavoro ottenuta grazie all’analisi degli annunci pubblicati nell’ultimo anno e mezzo su Linkedin, contatti diretti con le aziende attraverso una survey on-line e una serie di interviste.
Tra gennaio 2023 e giugno 2024 le offerte pubblicate su Linkedin che citano parole riferite all’IA e all’IA Generativa nella descrizione sono state 10.795, 1.223 invece quelle con riferimenti espliciti nel job title. Tra queste ultime, 132 posizioni trattano professionalità che riguardano nello specifico l’IA Generativa riconducibili a 66 job title. Sebbene la quantità di annunci diretta in modo specifico all’IA e all’IA Generativa resti ancora abbastanza contenuta, entrambe le tipologie hanno registrato una crescita consistente a partire da inizio 2024.
Tradotto: le aziende cercano con maggior interesse e intensità professionalità in grado di governare queste nuove tecnologie, professionalità che risultano ancora poco sviluppate nel mercato del lavoro italiano.
La domanda di profili in ambito IA e IA Generativa si consolida su aziende concentrate a Milano e Roma, di medio-grandi dimensioni, operanti prevalentemente in ambito tech e consulenziale.
Investimenti ancoira contenuti
Gli investimenti sono ancora contenuti, con una prevalenza di aziende (51%) che alloca budget non oltre i 50.000 euro. Per quanto riguarda i benefici attesi, dall’indagine emerge come le imprese vedano in questa tecnologia soprattutto un'opportunità per risparmiare tempo e risorse (41%) e ottenere guadagni in produttività (30%). La maggior parte delle organizzazioni è anche consapevole delle sfide e dei rischi associati alla sua implementazione, rinvenendo nella sicurezza di tecnologia e dati la prima criticità (44%) seguita dalla mancanza di competenze, sia tecniche che trasversali, per poterla utilizzare efficacemente (32%).
Inoltre, un’azienda su quattro (26%) indica come fondamentale la creazione di corsi di formazione personalizzati in base al ruolo. Meno diffusa invece la tendenza a sviluppare una talent strategy per consentire il recruitment, l’on-boarding e l’integrazione dei talenti legati all’IA Generativa indicata solo dal 18% delle aziende.
La carica di nuove professionalità
L’avvento dell’Intelligenza artificiale e il suo sviluppo spinge, inoltre, alla creazione di nuove professionalità, in particolare figure tecniche ingaggiate nei processi di sviluppo, training, supervisione o adozione di questa tecnologia nei contesti organizzativi. Ruoli emergenti in ambito tech sono e saranno quelli di Curatore/trice Manutentore/trice di contenuti e dati per la IA Generativa/IA Input e Output Specialist, Database Architect, LLM Developer/GenIA Engineer, Prompt Engineer, Back-end Developer/ Solution Developer/Architect, GenIA Advisor/Consultant/Strategist, GenIA Project Manager, GenIA Financial Operations Expert (FIN-OPS), IA Ethics/Legal/Compliance Officer e IA Security Specialist.
Le traiettorie di evoluzione riguardano anche ruoli che vedono una forte componente di attività legate allo sviluppo di contenuto e di conoscenza (content creation e knowledge management), come Analisti e Consulenti, Graphic Designers e creatori di contenuti, e Software Developers, per i quali già oggi, insieme alla centralità del fattore umano, si osserva uno spostamento dei loro compiti verso attività a maggior valore aggiunto.
“Lo studio che abbiamo realizzato in collaborazione con Microsoft Italia evidenzia una crescita significativa della domanda di ruoli e competenze connessi all’IA e all’IA Generativa, che spesso riguarda anche professionalità che fino a poco fa non esistevano sul mercato del lavoro.” – dichiara Francesco Baroni, Country Manager Italia di Gi Group Holding – “Questo sottolinea in primo luogo la necessità per le aziende di investire in percorsi di formazione capaci di creare le competenze necessarie per gestire e sviluppare queste tecnologie e la loro stessa evoluzione”.
“Sono sempre più numerose le organizzazioni italiane che stanno integrando l’AI all’interno dei loro processi aziendali e nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi” commenta Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. “Avere le giuste competenze in ambito AI generativa è un aspetto che non può essere sottovalutato per cogliere tutti i benefici di questa nuova tecnologia che sta rivoluzionando tutti settori chiave, dall'industria manifatturiera fino alla sanità. Microsoft, anche attraverso il nostro programma AI L.A.B. di cui fa parte Gi Group Holding, è impegnata a supportare percorsi di formazione sull’AI, offrendo risorse e strumenti per aiutare professionisti e organizzazioni a sviluppare le competenze necessarie per innovare, aumentare la produttività e le opportunità di crescita”.