Non profit e imprese più vicini
Non profit e imprese più vicini
Collaborazioni per il 17% delle aziende. Nel 2018 era il 5%. I numeri di Unioncamere al Festival dell’economia civile. Le partnership spingono la crescita

di  di Michele Damiani 10/10/2024 02:00

Cresce il legame tra aziende e mondo del non profit. Quasi un’impresa su cinque (il 17%) ha collaborato con associazioni di volontariato o simili nel 2023, quando nel 2018 questa percentuale non raggiungeva il 5%. Un trend simile si riscontra anche al contrario, ovvero nel rapporto tra non profit e profit. Le realtà che hanno instaurato questo tipo di partnership, inoltre, riscontrano benefici non solo in termini di impatto sociale, ma anche sul fatturato. A elencare i numeri il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, intervenuto al Festival dell’economia civile, che si è svolto dal 3 al 6 ottobre a Firenze. L’evento, organizzato da Federcasse, NeXt, Sec (Scuola di economia civile) e Confcooperative, è giunto alla 6^ edizione.

Rapporto profit-non profit

Il legame tra enti del terzo settore e imprese è da sempre un tema dibattuto nel comparto; la necessità di incrociare competenze proprie del mondo profit con le conoscenze e le esperienze sul territorio delle associazioni viene spesso indicata come una delle chiavi di volta dell’economia sociale (e non solo) in Italia. Un rapporto ancora non sviluppato che però, come detto, sta crescendo negli anni. Secondo Tripoli, infatti, tra i fattori che stanno cambiando volto all’economia in generale «c'è la crescente ibridazione tra realtà aziendali ed economia sociale: sempre più sono le aziende manifatturiere che collaborano con quelle non profit, il 17% circa, e sempre più realtà del terzo settore che si organizzano come vere e proprie imprese. L'imprenditoria sociale è un fenomeno crescente che incarna integralmente l'incontro tra economia e società», ha detto Tripoli, secondo cui «le imprese di questo tipo, che noi definiamo “coesive”, portano con sé dei numeri interessanti, relativi per esempio al fatturato, alla nuova occupazione e agli investimenti green. Tutti elementi che sono in maggiore crescita in questo tipo di imprese, piuttosto che in quelle tradizionali». L'altro grande fattore di trasformazione, secondo il segretario generale di Unioncamere, «è il mondo del lavoro, soprattutto dei giovani, che ricercano nella loro occupazione motivi di soddisfazione non solo economica ma anche legata alla visione di sostenibilità delle aziende».

Nuove politiche sociali

Il rapporto tra imprese e non profit è stato solo uno degli argomenti trattati durante la tre giorni fiorentina. A prendere parte al festival anche la viceministra al lavoro con delega al terzo settore Maria Teresa Bellucci, che ha parlato delle riforme in atto in materia di assistenza: «vogliamo cambiare il paradigma delle politiche sociali, non più da intendere semplicemente come assistenzialismo e sussidiarietà. Per anni siamo stati abituati ad un trasferimento economico diretto verso il basso, ma che lasciava un po' troppo poco a tutti, soprattutto ai più fragili. Questo non è nel nostro indirizzo politico, perciò abbiamo ribaltato da subito questa visione». La viceministra ha poi sottolineato come terzo settore e cooperazione siano «strumenti strategici del welfare di prossimità, perché dal basso danno la possibilità di rispondere alle necessità della comunità e dei cittadini. Per questo noi vogliamo costruire uno stato di politiche sociali che favoriscano l'iniziativa dei cittadini come singoli e collettività».

Assistenza agli anziani

Bellucci ha dedicato ampio spazio del suo intervento alla recente riforma in materia di non autosufficienza, definita «epocale». Il ddl «è stato approvato in tempi record, così come il conseguente decreto legislativo. Stiamo scrivendo i provvedimenti di questo intervento epocale che cerca di dare risposte alle persone anziane che hanno costruito la nostra nazione e che oggi devono vedere uno stato che è in grado di poterle accompagnare in questa fase della vita. Con questa riforma», ha concluso la viceministra al lavoro con delega al terzo settore, «stiamo parlando di diritto di ogni persona di poter rimanere a casa per avere lì le cure, quindi l'assistenza domiciliare, la possibilità delle nuove tecnologie quindi della telemedicina e anche tutta una serie di azioni che permettono di promuovere una migliore qualità della vita».

L’evento

La sesta edizione del Festival dell’economia civile, in programma a Firenze, aveva come focus principale la partecipazione. Il titolo della manifestazione, infatti, era «L’ora di partecipare». Tra le chiavi di volta la ricerca di processi di partecipazione ibridi e nuovi modelli di sviluppo locale, che passino, appunto, dalla collaborazione tra realtà diverse, come aziende ed enti del terzo settore. Al centro del dibattito anche le principali esigenze della società odierna, come il clima o il lavoro, analizzate attraverso l’intervento di esperti dei vari settori, coinvolti in una serie di tavole rotonde lungo tutta la tre giorni toscana.

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