Bauli, nuova rotta verso gli Usa
Bauli, nuova rotta verso gli Usa
La strategia del gruppo per spingere l’export. Germania e Uk gli altri paesi da conquistare. Dopo Milano, l’insegna Minuto Bauli punta i centri città

di di Matteo Rizzi 10/10/2024 02:00

Bauli punta con decisione agli Stati Uniti e al fuori casa, con una strategia basata sulla forte differenziazione dell’offerta tra i diversi marchi del gruppo. Questa scelta fa parte di un piano di crescita ambizioso, come ha spiegato a ItaliaOggi Luca Casaura, chief marketing officer del gruppo veronese, durante la presentazione del cortometraggio «1996-La fabbrica sta bruciando», diretto da Pietro Castellitto. «L’obiettivo è quello di accelerare la crescita e raggiungere un fatturato di un miliardo di euro nei prossimi sei anni», ha dichiarato Casaura.

Una strategia che punta su un’offerta diversificata

L'azienda ha infatti rivelato una nuova architettura di brand nell’agosto scorso, strategia alla base dello sviluppo di nuove linee di prodotto, dell’innovazione nei processi produttivi e il riposizionamento del marchio, supportati da un investimento di circa 82 milioni di euro previsto per il biennio 2024-2025.
«Bauli è un’azienda con grandissima efficienza e solidità rispetto ad altre aziende di dimensioni simili, visti i tanti investimenti fatti», sempre secondo il chief marketing officer. Tuttavia, per crescere ulteriormente, Bauli vede la necessità di espandersi in nuovi mercati e opportunità. «L’obiettivo di oggi è cambiare visione, passando da una strategia basata sui volumi a una orientata alla creazione di valore. Un valore che si costruisce con la proprietà, con i marchi e soprattutto con ruoli più differenziati, che finora erano allineati», dice Casaura.

Il confronto tra Bauli e Motta

La strategia di differenziazione dei marchi all’interno del gruppo è evidente nel confronto tra Bauli e Motta, due brand di grande rilevanza. Bauli, marchio principale del polo veneto, viene descritto come un brand mainstream, dove si concentra l’innovazione. Casaura ha spiegato che l’obiettivo per Bauli è «pandorizzare» il mercato, ossia non limitarsi a vendere il pandoro solo a Natale, ma inserirlo in nuove categorie di prodotto che possano essere consumati durante tutto l’anno. A questo fine, Bauli ha incluso sotto il suo marchio storico prodotti famosi come Buondì e Girella, due nomi iconici in Italia.
Motta, invece, marchio associato tradizionalmente al panettone più venduto in Italia, sta subendo un riposizionamento verso il segmento premium. L’obiettivo qui è arrestare la perdita di clienti dalla grande distribuzione organizzata (gdo) verso canali più esclusivi come le pasticcerie e l’e-commerce. Come ha spiegato il manager, «circa l’80% della quantità di panettoni viene venduta nella gdo, ma a livello di fatturato una percentuale significativa si realizza fuori dalla gdo».

Francia e India le principali destinazioni per l’export, che vale il 20% del fatturato

Le ambizioni di Bauli non si limitano al prodotto, ma includono una significativa espansione geografica. Attualmente l’azienda esporta in oltre 70 paesi e genera il 20% del suo fatturato all’estero. Tuttavia, il piano prevede di raddoppiare la percentuale. Al momento, il principale mercato estero è la Francia, seguita dall’India. Nei prossimi anni, Bauli intende rafforzare la propria presenza negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania, mercati che offrono grandi potenzialità.

Tra i progetti futuri l’espansione dei punti vendita Minuto Bauli

In parallelo, l’azienda investirà sempre di più nel canale fuori casa e nell’espansione della rete di punti vendita «Minuto Bauli», che conta oggi 13 location, dove è possibile gustare il prodotto sfornato al momento. L’apertura dei punti vendita non sarà solo presso centri commerciali, ma la crescita avverrà anche al centro delle città. Recente è l’apertura del nuovo store in Piazza Beltrade a Milano.
Il cortometraggio «1996-La fabbrica sta bruciando» rientra quindi nell’operazione di rafforzamento del dna del marchio Bauli. L'azienda, nata nel 1922, fonda il suo nuovo posizionamento sul concetto di lievito madre, elemento centrale della sua storia e protagonista di un evento drammatico che ha segnato la sua evoluzione: un incendio devastante che ha colpito la fabbrica nel 1996. Castellitto, ispirato da una conversazione con Michele Bauli, attuale presidente del gruppo, ha ricostruito i momenti in cui quest’ultimo, allora giovane, aveva appreso la notizia dell'incendio. Un momento di difficoltà che si è rivelato un punto di svolta per l’azienda, grazie anche al lavoro dei dipendenti che sono riusciti a salvare il lievito madre, lo stesso che ancora oggi viene rinfrescato quotidianamente. Il cortometraggio, in formato trailer da 30” e 60”, è on air sui social, in tv e al cinema.