Volontari come colonna portante del non profit. Se le organizzazioni attive in Italia sono 360.623 e i dipendenti 893.514 (dati 2021), il numero di volontari supera i 4 milioni e 600 mila. Più della metà di essi ha tra i 30 e i 64 anni, mentre quasi uno su tre offre il suo supporto da pensionato. È quanto emerge dal Censimento permanente delle istituzioni non profit pubblicato dall’Istat il 23 luglio, che completa i dati pubblicati dallo stesso istituto di statistica all’inizio di maggio (erano fermi al 31 dicembre 2020, si veda ItaliaOggi del 10 maggio scorso).
I numeri
L’Istituto di statistica ha soffermato la sua attenzione sul mondo dei volontari. Un segmento che era stato già analizzato da Unioncamere alla fine di maggio durante l’evento nel quale sono stati illustrati i dati relativi al Runts, il Registro unico nazionale del terzo settore. Unioncamere individuava 2,5 milioni di volontari nel terzo settore (dati 2023). Secondo l’Istat, come accennato, considerando l’intero universo del non profit la cifra arriva a 4 milioni 616 mila e 915 unità. I settori dove si trovano più volontari sono quelli delle attività ricreative (886.138), quelle sportive (855.929) e quelle culturali e artistiche (743.325).
L’identikit del volontario
L’Istat descrive, quindi, le caratteristiche della platea di volontari. Gli italiani maschi sono la componente più numerosa, visto che se ne contano oltre 2 milioni e 642 mila. Seguono le donne italiane, che raggiungono quota 1 milione e 882 mila. Più contenuti i dati sugli stranieri (48.323) e sulle straniere (43.496). In generale, gli uomini rappresentano il 58,3% del dato complessivo, le donne il 41,7%.
Per quanto riguarda le classi di età, a farla da padrone è la fascia tra i 30 e i 64 anni, che racchiude il 62% del totale dei volontari. Il 3% ha meno di 18 anni, il 13% ha tra i 19 e i 26 anni e il 22% ha 65 anni o più. Oltre la metà di essi (il 54%) è occupato, il 28% è pensionato, il 9% è uno studente e il restante 9% versa in altre condizioni lavorative. A livello territoriale, il 30% opera nel Nord-Ovest, il 26% nel Nord-Est, il 23% al Centro, il 14% al Sud e il 7% nelle isole.
Attività sistematiche e saltuarie
L’analisi dell’Istat, poi, passa in rassegna anche la tipologia di supporto che i volontari offrono al mondo del non profit. L’Istituto, infatti, opera una differenziazione tra coloro che svolgono un’attività sistematica e coloro che ne svolgono una saltuaria. Il primo gruppo conta 1.281.487 uomini e 988.464 donne. Il secondo, più corposo, è fatto di 1.409.269 uomini e 937.696 donne. L’analisi viene fatta anche sulle diverse tipologie di organizzazione; risulta che 1.174.469 uomini siano attivi sistematicamente nelle associazioni, mentre 1.298.695 offrono saltuariamente i loro servizi a questo tipo di enti. Le altre forme giuridiche analizzate, ovvero cooperative sociali, fondazioni e altre forme giuridiche, presentano numeri molto più modesti (rimanendo agli uomini che offrono attività sistematica, i volontari sono 9.123 nelle cooperative, 16.034 nelle fondazioni e 81.861 rientrano nell’alveo di «Altre forme giuridiche»).