Uomo Vitruviano, il Tar sospende il prestito al Louvre. Il Mibact: incomprensibile
Uomo Vitruviano, il Tar sospende il prestito al Louvre. Il Mibact: incomprensibile
Il capolavoro di Leonardo Da Vinci il 24 ottobre doveva essere esposto per la mostra sul genio italiano, organizzata nei 500 anni dalla morte

08/10/2019 19:33

Il Tar del Veneto ha sospeso il prestito dell'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia al museo del Louvre di Parigi, dove dal 24 ottobre doveva essere esposto per la mostra sul genio italiano, organizzata nei 500 anni dalla morte. Il Tribunale ha così accolto un ricorso presentato ieri dall'associazione Italia Nostra, che chiedeva che venisse annullato il provvedimento del direttore delle Gallerie dell`Accademia, Giulio Manieri Elia, di autorizzazione al prestito all`estero dello "Studio di proporzioni del corpo umano", appunto l'Uomo Vitruviano. Secondo Italia Nostra se l'opera andasse a Parigi si violerebbe il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio dove stabilisce che non possano uscire dal territorio della Repubblica "i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica". L`Uomo Vitruviano appartiene al fondo principale delle Gallerie dell`Accademia in base all`identificazione fatta con nota del 23 ottobre 2018 (Prot. 2470) dell`ex direttrice del Museo Paola Marini. Inoltre per l`associazione si violerebbero anche le disposizioni per cui non possono uscire dal territorio della Repubblica "i beni suscettibili di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevoli", in quanto tutte le relazioni tecniche hanno sconsigliato il trasferimento del fragilissimo disegno. Il Tar ha oggi sospeso con urgenza il prestito, rimandando la decisione nel merito all'udienza del prossimo 16 ottobre. Reagisce il ministero dei beni artistici e Cultirali. "Da una prima lettura delle anticipazioni stampa risulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del 'principio dell'ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall'altro' nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre". Così in una nota l`ufficio stampa del ministero. "L`accordo firmato a Parigi è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei Ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del MIBAC. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell`accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all`udienza del 16 ottobre tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza".