Un tetto alle tutele dei lavoratori sportivi
Un tetto alle tutele dei lavoratori sportivi
Le precisazioni dell’Inps. Soggette al massimale anche malattia, maternità e Naspi. Possibile chiedere il rimborso dei contributi versati in eccesso

di di Daniele Cirioli 27/03/2024 02:00

Un tetto alle tutele degli sportivi. Contributi e prestazioni di malattia, maternità, assegno familiare e disoccupazione, infatti, sono soggetti al massimale annuo della base contributiva pensionabile, lo stesso che si applica ai fini pensionistici. Lo precisa l’Inps nella circolare n. 50 del 25 marzo 2024. Le aziende possono richiedere il rimborso dei contributi versati oltre il massimale per i mesi da luglio a ottobre 2023 (ma, in tal caso, dovranno versare nuovamente il contributo al Fis relativo agli stessi mesi, perché il rimborso includerà anche questo contributo). Il rimborso per i mesi a partire da novembre, invece, avverrà mediante note di rettifica dell’Inps.

Le contribuzioni minori

La riforma del lavoro sportivo (dlgs n. 36 del 28 febbraio 2021), tra le tante novità, ha previsto l’estensione delle tutele assistenziali (malattia, maternità, etc.) in base alla natura del rapporto di lavoro: subordinato, autonomo, parasubordinato (co.co.co.). Nello specifico dei dipendenti, la riforma ha esteso le tutele, con le relative contribuzioni.

Il massimale contributivo

Una norma d’interpretazione autentica (legge n. 191 del 15 dicembre 2023) ha precisato che agli sportivi dipendenti si applica il massimale annuo della base contributiva anche alle tutele assistenziali. Pertanto, dal mese di luglio 2023 (decorrenza riforma dello sport), contribuzioni e prestazioni relative a tali tutele devono rispettare il predetto massimale, pari nell’anno 2024 a 119.650 euro (113.520 nell’anno 2023), cioè 383 euro giornalieri (364 euro nell’anno 2023).

Le prestazioni

Le prestazioni, di conseguenza, sono commisurate ai versamenti contributi effettuati. Ciò vuol dire che, per il calcolo delle indennità da erogare ai dipendenti sportivi, i datori di lavoro (che le anticipano salvo successivo conguaglio con i contributi dovuti all’Inps) devono tenere conto del massimale annuo riparametrato al numero dei giorni considerati nell’accredito (312 per anno solare), ossia rispettando il massimale giornaliero pari, come già detto, a

I contributi esclusi dal massimale

L’Inps precisa che non si applica il massimale (dunque i contributi vanno pagati anche sulla quota eccedente tale massimale) ai seguenti contributi:

- fondo di garanzia (0,20%), nelle ipotesi in cui il lavoratore sportivo maturi il Tfr;

- fondo d’integrazione salariale, Fis (0,5% a carico dei datori di lavoro che, nel semestre di riferimento, occupano in media fino a 5 dipendenti; 0,8% per quelli che ne occupano di più).

Fuori gli apprendisti

Ancora, l’Inps precisa che la novità del massimale per i contributi minori non si applica ai lavoratori sportivi assunti con contratto di apprendistato.

Il pregresso

Per recuperare eventuali contributi versati oltre il massimale, da luglio a ottobre 2023 (da novembre 2023 la procedura Inps è stata aggiornata), i datori di lavoro devono operare con un flusso di regolarizzazione, a seguito del quale l’Inps restituisce quanto versato in più. Il rimborso, però, comprenderà anche il contributo pagato al Fis, per cui il datore di lavoro sarà costretto a rifare il pagamento dei contributi per il Fis. Invece l’eventuale rimborso dei contributi versati oltre il massimale a partire da novembre 2023 avverrà in automatico, con le note di rettifica.

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