Un tennis tutto d’oro, non solo sul campo
Un tennis tutto d’oro, non solo sul campo
Rispetto agli inizi del 2000 la Federazione ha aumentato il fatturato in maniera esponenziale, dai 15 milioni del 2002 ai 170 milioni attesi per il 2023

di di Michele Damiani 02/12/2023 00:14

Il boom del tennis italiano non si ferma sul campo. Anzi, si manifesta ormai da vent'anni, con una crescita vertiginosa di ricavi e tesserati. Rispetto agli inizi del 2000, infatti, la Federazione ha aumentato il fatturato in maniera esponenziale (dai 15 milioni del 2002 ai 170 milioni attesi per il 2023, con una crescita superiore al 1000%) e quasi quadruplicato i tesserati (da meno di 130 mila a oltre 650 mila). Un processo che è partito ben prima dei recenti exploit di Sinner e di tutta l'Italia del tennis maschile, capace di riportare la coppa Davis nei confini nazionali dopo quasi 50 anni. Una spinta è sicuramente arrivata dai meno recenti successi del femminile (in particolare gli slam vinti da Francesca Schiavone nel 2010 e da Flavia Pennetta nel 2015, rispettivamente il Roland Garros e gli Us Open), ma si tratta comunque di un trend che ha radici più antiche. E che passa anche dall'organizzazione di eventi internazionali, come nel caso delle Atp Nitto Finals,che la Federazione spera (e pensa) di riuscire a mantenere in Italia anche dopo il 2025. Un movimento, quindi, in ottima salute, che sta crescendo sempre di più in termini economici e di partecipazione. Anche se, in Italia, il tennis è ancora uno sport non professionistico.

Dalla serie B alla vittoria della Davis.

L'inizio del nuovo millennio ha rappresentato uno dei momenti più duri per il tennis italiano, che per la prima volta vedeva svanire la presenza dal gruppo mondiale della coppa Davis, retrocedendo in serie B. Un anno dopo, nel 2001, ci fu l'elezione a presidente di Angelo Binaghi, che ancora oggi è al timone della Federazione, diventata nel frattempo Federazione italiana tennis e padel (Fitp). Da allora, il movimento ha conosciuto una crescita impetuosa, con ricavi decuplicati e con un aumento continuo di tesserati e praticanti. La Federazione è ormai saldamente la seconda in Italia per numero di tesserati; nelle slides diffuse a margine delle Finals (sul sito della Fitp il 19 novembre) si parla di 660.000 tesserati attesi nel 2023, con un aumento del 408% rispetto ai 129.797 del 2001.

I grandi eventi

Un'attenzione mediatica data sia dalle grandi vittorie che dall'organizzazione di importanti eventi internazionali sul territorio italiano. La combinazione dei due aspetti, poi, diventa un vero e proprio volano per il movimento; la finale delle Nitto Atp Finals tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, solo per fare un esempio, ha attirato davanti alla tv 5.493.000 spettatori medi con uno share del 29,52%. Quasi una tv su tre di quelle accese in quel momento era sintonizzata sulla partita su Rai 1. Il peso economico delle Finals è stato sintetizzato dallo stesso Binaghi in conferenza stampa: «l'impatto economico delle Nitto Atp Finals 2023 è stato anche superiore rispetto a quanto presentato alla vigilia. Abbiamo registrato 174.402 biglietti venduti, e 124.804 spettatori unici. Il 40,9% degli spettatori arriva dall'estero, da 95 paesi diversi. I restanti sono italiani: il 34,5% arriva dal Piemonte, il 65,5% dalle altre regioni. Sommando l'impatto economico diretto, quello indiretto e quello indotto arriviamo a un impatto totale di 306,3 milioni di euro. Inoltre, gli occupati full time equivalente, che avevamo stimato in 1500, sfiorano le 2000 unità».

Da non dimenticare, poi, l'importante crescita registrata anche dagli internazionali d'Italia: nel 2003 venivano venduti poco più di 78 mila biglietti, nel 2023 sono stati superati i 300 mila, con un aumento di quasi il 300% in 20 anni. Gli incassi della biglietteria sono passati da 1,6 milioni di euro a 21,5 milioni (+ 1.250%). Nelle slides diffuse nella conferenza stampa di apertura dell'evento di Roma, presente il riferimento ai dati dell'andamento del fatturato aggregato della Federazione: + 1079%, da 15 milioni del 2002 a 170 milioni attesi per il 2023.

Le Finals oltre il 2025 e le tasse di iscrizione

«Non so dove, non so per quanto, ma le Atp Finals in Italia non finiscono nel 2025». L'auspicio è proprio del numero uno del tennis italiano Binaghi, che ha parlato al termine delle Finals, nella seconda metà di novembre. Per il prossimo futuro, un'altra importante novità riguarderà le tasse di iscrizione ai campionati, come spiegato dallo stesso Binaghi: «In questi anni non abbiamo mai alzato le nostre quote federali, che ora sono molto più basse di nostri competitor all'estero come i francesi. Dobbiamo trasformare il benessere generalizzato in benessere percepito per le nostre società. Noi aboliremo, per la prima volta nella storia, tutte le tasse per l'iscrizione ai campionati giovanili e ai campionati a squadre. Non si pagherà più niente per iscrivere la squadra, per le società sarà gratuita anche l'organizzazione di qualunque tipo di torneo, da quelli internazionali a quelli per non classificati e per amatori. Completo dicendo che le società virtuose non pagheranno né la tassa campo né quella di affiliazione. Un bel taglio alla burocrazia e ai costi», ha chiosato il presidente Fitp, «per cercare di far diventare questo sport ancora più popolare».