Nuove occupazioni di suolo pubblico con autocertificazione. E via libera a sconti Tosap (ma non a esenzioni totali) anche per i mesi del lockdown non coperti dall'esenzione generale prevista dal dl Rilancio per il periodo che va dal 1° maggio e fino al 31 ottobre 2020.
Per la Cosap, invece, i sindaci che lo vorranno potranno disporre esenzioni senza particolari riserve anche per i mesi di marzo e aprile.
I comuni potranno autorizzare bar e ristoranti (ma anche pasticcerie, gelaterie, gastronomie, locali notturni, stabilimenti balneari) ad ampliare le superfici esterne utilizzate per facilitare il distanziamento sociale, accettando una semplice domanda.
All'istanza andrà allegata un'autocertificazione in cui gli esercenti dovranno dichiarare di non occupare spazi nella carreggiata stradale, di fare salvi i diritti dei terzi nonché di rispettare le norme comunali per l'occupazione di suolo pubblico e per la posa degli arredi. Alla domanda, da inoltrare al comune in via telematica, dovrà essere allegata la planimetria della nuova occupazione o dell'ampliamento. E non servirà altro. Perché sarà il comune in un secondo momento a effettuare controlli a campione.
Il chiarimento arriva dall'Anci in una nota di indirizzo dedicata a una delle novità più significative del dl Rilancio (dl n.34/2020), ossia l'art.181 che riconosce ai concessionari di suolo pubblico l'esonero dal pagamento di Tosap e Cosap per il periodo che va dal 1° maggio al 31 ottobre. Non solo per nuove concessioni ma anche per l'ampliamento di quelle già in essere. Per l'Anci il procedimento autorizzatorio previsto dal decreto, pur rimanendo un procedimento fondato sulla verifica dei requisiti necessari, «ammette che ciò possa configurarsi anche nel caso di una domanda fatta con autocertificazione ex art. 46 e 47 del apr 445/2000». Tutto questo per non vanificare lo spirito della norma che è non solo di natura economica ma anche sociale in quanto facilita il rispetto del distanziamento.
L'Anci auspica che attraverso l'autocertificazione le concessioni (nuove o ampliate) possano essere rilasciate «immediatamente o in tempi ridottissimi». Anche attraverso un semplice riscontro telematico della domanda, ovvero consentendo un'occupazione di urgenza a cui far seguire un provvedimento espresso con decorrenza dalla data di occupazione. L'Anci, oltre a ribadire che, come previsto dalla norma, non è previsto il pagamento dell'imposta di bollo sulla domanda (così come anche sul provvedimento finale concessorio) ricorda che, ai sensi del dl Rilancio, la posa in opera di strutture amovibili su vie, piazze, strade e altri spazi aperti non sarà subordinata alle autorizzazioni paesaggistiche e culturali. E non si applicheranno nemmeno i tempi stretti per rimuovere dehors, arredi, pedane, tavolini e ombrelloni (90 giorni dal venir meno della necessità che ne ha giustificato l'installazione).
Come detto, per il periodo del lockdown dimenticato dal dl Rilancio, i comuni potranno disporre senza riserve esenzioni e riduzioni della Cosap in quanto si tratta di un'entrata di natura patrimoniale. Per la Tosap, invece, che ha natura tributaria e quindi non può essere annullata senza un'espressa previsione legislativa, l'Anci ha chiarito che «nulla osta a che il comune regolamenti una ragionevole riduzione della tassa commisurata ai mesi di chiusura antecedenti la decorrenza dell'esonero». Gli sconti Tosap dovranno essere deliberati dal consiglio comunale entro il termine per la chiusura del bilancio di previsione, slittato al 31 luglio.
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