Stabilimenti balneari, ok acquisizione statale gratis
Stabilimenti balneari, ok acquisizione statale gratis
Secondo la Corte di giustizia europea la norma del codice di navigazione sulle concessioni non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento

12/07/2024 02:00

La norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione, non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento. Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell'Ue con sentenza nella causa C 598-22 depositata l’11 luglio 2024 pronunciandosi sul ricorso della Società italiana imprese balneari contro il Comune di Rosignano Marittimo (Livorno).

Codice della navigazione

La norma di riferimento è il codice di navigazione italiano. Secondo la Corte di giustizia europea, dal momento che la norma del codice di navigazione italiano è applicabile a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano, essa “non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento”. Tutti gli operatori, viene spiegato, "si trovano ad affrontare la medesima preoccupazione: quella di sapere se sia economicamente sostenibile presentare la propria candidatura e sottoporre un'offerta ai fini dell'attribuzione di una concessione sapendo che, alla scadenza di quest'ultima, le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico".

Condizioni ferme

Inoltre, "la norma non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un'attività turistico-ricreativa sul demanio pubblico marittimo", prevedendo "soltanto che, alla scadenza della concessione e salvo che sia diversamente stabilito, le opere non amovibili siano incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo". L'appropriazione gratuita e senza indennizzo da parte dello Stato, sottolinea ancora la Corte Ue, "costituisce l'essenza stessa dell'inalienabilità del demanio pubblico". Un principio che "implica" che quest'ultimo "resta di proprietà di soggetti pubblici e che le autorizzazioni di occupazione hanno carattere precario", ovvero possiedono "una durata determinata e sono revocabili". 

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