Senato, approvato il nuovo regolamento. La camera (forse) non ce la fa
Senato, approvato il nuovo regolamento. La camera (forse) non ce la fa
Via libera alla riforma con 210 voti favorevoli e 11 contrari. Il testo, emendato in alcune parti, entrerà in vigore con la diciannovesima legislatura. La ruiforma resa necessaria dal taglio dei parflamentari da 945 a 600, 400 deputati e 200 senatori

di redazione Roma 28/07/2022 17:34

Via libera alla riforma del regolamento del Senato con 210 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astenuti. Il testo proposto dalla giunta per il regolamento è stato emendato in alcune sue parti ed entrerà in vigore a partire dalla prossima legislatura, la diciannovesima. Una riforma resa necessaria dalla legge che ha disposto la riduzione del numero dei parlamentari.

Rimane incompiuta, salvo sorprese, la riforma del regolamento della Camera dove le modifiche sarebbero dovute essere approvate a giorni. Lo scioglimento anticipato delle Camere ha fermato i lavori: ci sono vincoli di carattere normativo che rendono difficile che il testo di riforma che giace a Montecitorio possa essere approvato.

Le modifiche al regolamento possono avere il via libera a Camere sciolte solo all'unanimità ed è difficile che la giunta riesca a essere convocata a brevissimo e a pronunciarsi all'unanimità. Non solo: una volta approvate dalla giunta, serve la maggioranza assoluta in aula. Il testo della Camera conteneva norme contro il trasformismo e per consolidare il rapporto tra le liste e le proiezioni istituzionali delle liste, che sono i gruppi parlamentari.

Una norma, quest'ultima, che mirava al rispetto del patto fra elettori ed eletti. Con l'entrata in vigore del taglio dei parlamentari, dalla prossima legislatura cambierà anche il regolamento del Senato. Dopo il voto del 25 settembre, in Aula ci saranno duecento senatori, più quelli a vita, contro i 315 attuali. Una 'sforbiciata' che ha reso necessario rivedere molte delle norme che regolano i lavori di Palazzo Madama. Le novita' piu' consistenti - che devono essere ancora approvate dall'Assemblea - riguardano le commissioni permanenti; non saranno più 14 ma dieci.