Sanità integrativa, l'appello: una legge per riorganizzare il settore
Sanità integrativa, l'appello: una legge per riorganizzare il settore
Secondo Workshop promosso dall’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute dedicato alla Riforma della Sanità Integrativa

26/03/2024 12:52

“Promuovere entro l’estate un’iniziativa legislativa di riordino normativo del settore”. Questo in sintesi l’indirizzo fornito dal Presidente della Commissione Sanità Welfare e Lavoro del Senato, Franco Zaffini, durante “Colazione Con”, il secondo appuntamento organizzato dall’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute (ONWS) a Roma.

Al centro dell’intervento del senatore, tre temi già emersi dall’indagine conoscitiva promossa dalla 10ª Commissione Senato, che ha portato all’audizione di oltre 50 realtà a vario titolo coinvolte o impegnate sul terreno della Sanità Integrativa: un modello di governance più strutturato e omogeneo, un monitoraggio sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari per accrescere l’integrazione tra SSN e sanità integrativa e l’estensione della platea dei beneficiari.

Tante diverse specificità

“Dalle audizioni è emerso un indirizzo pressoché univoco rispetto a tre grandi direttrici - ha spiegato Zaffini -  “certamente il modello di governance va reso più strutturato ed omogeneo. Troppe diverse specificità  - Fondi di tipo A, di tipo B, autogestiti, con l’esternalizzazione del rischio al mercato assicurativo, mutue, casse, polizze integrative collettive per singole categorie o enti – costituiscono un problema. Chi eroga prestazioni e servizi sanitari e comunque attinenti alla salute, peraltro simili nella funzione e nelle modalità operative, deve avere una normativa omogenea di riferimento. È tema di buon funzionamento ed è anche tema di trasparenza e rendicontazione. Inoltre, non è più eludibile un confronto franco sulla questione “vigilanza”, da intendersi ovviamente come monitoraggio – promosso dal ministero della Salute e condiviso con gli operatori - sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari al fine di accrescere la reale integrazione tra Servizio Sanitario Nazionale e Secondo Pilastro. Infine esiste un grande tema di estensione della platea dei beneficiari: contrastare l’elusione contributiva che oggi esclude circa 6 milioni di lavoratori dal sistema di Sanità Integrativa nazionale, includere in esso anche i dipendenti pubblici in maniera organica e strutturata, offrire una risposta ai quiescenti; attorno a questi tre obiettivi è indispensabile costruire una proposta che porti anche l’Italia ad avere un livello di welfare integrativo per 45/50 milioni di italiani, e tendenzialmente per tutti rispetto ai 15 di oggi. Su questi tre ambiti intenderei promuovere un’iniziativa legislativa, entro l’estate, di riordino normativo del settore”.

Ha introdotto i lavori il Presidente di ONWS, Ivano Russo: “Siamo ben lontani dall’avere in Italia un Secondo Pilastro realmente complementare e a supporto del Servizio Sanitario Nazionale. Ancora troppo pochi i beneficiari: circa il 25% della popolazione rispetto al 75-80% di Francia e Germania. Ancora troppo alta l’odiosa e socialmente discriminatoria spesa Out of Pocket dei cittadini, oltre 40 miliardi di euro, che genera tra l’altro – in un Paese con oltre 10 milioni di persone che vivono al limite o sotto la soglia di povertà – l’insopportabile fenomeno di 7 milioni di individui fragili costretti a rinunciare alle cure.” e ha continuato Russo “L’assenza di un quadro normativo e regolatorio certo, competitivo e coerente, rappresenta un grande freno allo sviluppo del settore, come pure i bassi salari e l’alta inflazione che, legittimamente, inducono le parti sociali a investire meno di quanto sarebbe utile in welfare contrattuale sanitario e socioassistenziale”. “Occorre prendere atto che il principio universalistico che giustamente ispira il nostro SSN non può essere concretamente declinato nella insostenibile modalità di offrire – sostanzialmente a carico della sola fiscalità generale – tutto a tutti e sempre. Un Paese che tra SSN, Sanità Integrativa, spesa privata sanitaria dei cittadini e spesa per prestazioni socioassistenziali consuma oltre 200 miliardi l’anno, se non costruisce meccanismi virtuosi di integrazione e mutualismo tra spesa pubblica e spesa intermediata rischia di portare al collasso il Sistema Salute Nazionale” ha concluso Russo.  

È intervenuto a conclusione dei lavori il Consigliere del Presidente del Consiglio Renato Loiero, dichiarando che “il welfare contrattuale rappresenta un’importante leva a supporto delle politiche pubbliche nazionali per la Sanità e l’Assistenza. La crescita della Sanità Integrativa dal 2010 a oggi, passata da 3 a 16 milioni di assistiti, segnala che è matura e diffusa la consapevolezza tra le parti sociali di quanto questo strumento sia apprezzato e utilizzato dai beneficiari. Ciò anche grazie alle politiche di agevolazione fiscale che da oltre un quindicennio accompagnano lo sviluppo del settore consentendo ad imprese e lavoratori di investire e consolidare modelli collettivi, non discriminatori e mutualistici di spesa sanitaria intermediata”.