Prodi apre a Berlusconi: "L'ingresso in maggioranza non è un tabù"
Prodi apre a Berlusconi: "L'ingresso in maggioranza non è un tabù"
L'ex leader dell'Ulivo, che riuscì nell'impresa di battere il cavaliere alle elezioni politiche del 1996 e del 2006, oggi si dichiara disponibile a dare vita a una nuova maggioranza di centro-centro-sinistra con la partecipazione straordinaria di Forza Italia.

di Giampiero Di Santo 09/07/2020 19:59

Adesso anche il professore, alias Romano Prodi, apre a Silvio Berlusconi. L'ex premier, l'ex leader dell'Ulivo, l'uomo che per due volte riuscì nell'impresa, per i tempi quasi titanica, di battere il cavaliere alle elezioni politiche del 1996 e del 2006, oggi si dichiara disponibile a scordare il passato e a dare vita a una nuova maggioranza di centro-centro-sinistra con la partecipazione straordinaria di Forza Italia. Una maggioranza "europeista", che dia un contributo fondamentale al sostegno della svolta di cui l'Unione europea travolta dal Covid 19 e dai suoi drammatici effetti in termini di vite umane e di crisi economica ha davvero bisogno. 

Prodi, insomma, ha messo a rumore l'intera politica italiana. E lo ha fatto con un paio di battute: "Non è certo un tabù l'ingresso di Forza Italia in maggioranza", ha detto il professore di Scandiano (Reggio Emilia). Poi, su Berlusconi: "La vecchiaia porta saggezza", ha spiegato con riferimento alle posizioni del Cavaliere, che senza sostenere il governo Conte ha  assunto un atteggiamento chiaramente meno ostile. Non è un caso che nel centrodestra le parole di Prodi abbiano provocato effetti diversi.Gorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di camera e senato, prima la butta sullo scherzo: "È come la folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco", dice. Poi, però, ragiona: "Su Berlusconi c'erano già state parole significative da parte di Bersani, di Bertinotti. Quello di Prodi è un atto di serietà, di coraggio politico. Un modo per rimettere insieme i tasselli della storia, forse un primo vagito di pacificazione politica. Qualcuno dirà che Prodi parla così perché punta al Quirinale, ma io non lo credo assolutamente". Mulè, che sembra assai interessato a valutare la portata delle dichiarazioni di Prodi, assai meno indulgente è nei confronti del premier Giuseppe Conte, che pure nei giorni scorsi ha apprezzato Forza Italia, più volte definito un partito di opposizione responsabile. "Non paragonerei le due situazioni, Conte non è certo uno statista", ha sottolineato. 

Ma l'analisi più approfondita è quella del vicecapogruppo dei senatori del Pd, Franco Mirabelli, che commenta così le parole di Prodi: "Il tema non è l'ingresso di Berlusconi in maggioranza, ma il rapporto con un'opposizione responsabile. Forza Italia può incarnare un centrodestra europeista e moderato prendendo le distanze da Salvini e Meloni? Questo è il punto. Da parte nostra nessun revisionismo storico. L'antiberlusconismo è finito da tempo. Restano i gravi errori di quei governi, le inchieste, ma oggi bisogna capire se Berlusconi può essere protagonista di una fase in cui si contribuisce alla soluzione dei problemi del Paese". Mentre il capogruppo del partito del Nazareno a palazzo Madama, Andrea Marcucci, si limita a osservare: "Le dichiarazioni di Romano Prodi invitano tutti gli europeisti a stare dalla stessa parte. Nessuno escluso. Nell'interesse dell'Italia".

Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, dimostra una certa spavalderia nel ritenere che alla fine Berlusconi e Fi resteranno al loro posto nel centrodestra. "È una non notizia, Berlusconi non ha nessuna intenzione di entrare nel governo, l'ho sentito ieri", dice il leader leghista. "Capisco la disperazione di Prodi e del Pd, che ormai si sentono scivolare la poltrona da sotto le natiche, però il centrodestra è unito e compatto".