Più tutele per i liberi professionisti
Più tutele per i liberi professionisti
Un emendamento al ddl Lavoro all’esame della Camera prevede la sospensione degli adempimenti in favore della pubblica amministrazione in caso di parto o di infortunio e malattia del figlio minorenne

di di Paola de Majo 12/09/2024 02:00

Più tutele per i professionisti. La decorrenza dei termini degli adempimenti in favore della pubblica amministrazione sarà infatti sospesa per le libere professioniste a decorrere dall’ottavo mese di gestazione fino al trentesimo giorno successivo al parto ovvero fino al trentesimo giorno successivo all’interruzione della gravidanza.

Inoltre, i termini di sospensione degli adempimenti si considerano estesi anche al professionista impossibilitato temporaneamente all’esercizio dell’attività professionale, a causa di ricovero ospedaliero d’urgenza per infortunio o malattia grave del proprio figlio minorenne ovvero per intervento chirurgico dello stesso, dovendo assistere il figlio.

È quanto prevede l’emendamento a firma del deputato Andrea de Bertoldi approvato ieri in Commissione lavoro alla Camera nell’ambito dell’esame del disegno di legge «Disposizioni in materia di lavoro» (AC. 1532-bis), collegato alla manovra finanziaria.

La proposta de Bertoldi interviene a modifica della legge n. 234 del 30 dicembre 2021, e introduce misure in tema di sospensione della decorrenza dei termini degli adempimenti in favore della pubblica amministrazione, in riferimento alla scadenza di un termine tributario per l’adempimento di una prestazione a carico del cliente da eseguire da parte del libero professionista nei sessanta giorni successivi al verificarsi dell'evento (comma 929, legge n. 234/2021).

Nell’ambito dei lavori sono stati approvati ulteriori emendamenti. In particolare è stata votata favorevolmente la proposta, a firma del presidente della commissione lavoro Walter Rizzetto, che dispone l’inapplicabilità della disciplina del termine previsto per il contratto a tempo determinato (art. 19, co. 1 e 4, art. 21, co. 1 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81) a lavoratori in mobilità, a lavoratori in disoccupazione e a lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

In materia di somministrazione, è stato approvato l’emendamento che prevede che in caso di assunzione del lavoratore somministrato con contratto di lavoro a tempo indeterminato, nell’ambito di una somministrazione a termine, è possibile superare il limite di durata pari a 24 mesi senza che ciò determini in capo all’utilizzatore la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato.

Durante la seduta di esame del ddl le votazioni svolte hanno riguardato le proposte emendative presentate all’art. 3 (Compatibilità dei trattamenti di integrazione salariale con lo svolgimento di attività lavorativa), all’art. 4 (Modifiche relative ai fondi di solidarietà bilaterali) e all’art. 5 (Deroghe ai limiti quantitativi relativi all’utilizzo della somministrazione a tempo determinato di lavoratori). Le votazioni sui successivi articoli del ddl riprenderanno la settimana prossima per esaurire l’esame del testo, in vista dell’approdo in Aula previsto il prossimo 23 settembre.

«Esprimo grandissima soddisfazione per l'approvazione del mio emendamento, che rappresenta un’ulteriore conquista per i liberi professionisti italiani», ha commentato de Bertoldi. «È un traguardo di cui vado fiero, anche perché può costituire un significativo impulso alla promozione della natalità nel settore del lavoro autonomo. Ringrazio il ministro della Famiglia Eugenia Roccella, il presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto ed i colleghi in Commissione che mi hanno garantito il loro sostegno nell’iter legislativo», ha concluso il deputato.