"Io credo che un ragionamento su quella che è la flessibilità in uscita in termini anche di ampliamento del percorso lavorativo si debba e si possa fare, su base volontaria con l'assenso da parte del lavoratore e da parte dell'azienda". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, a Radio 24, sulla possibilità di andare in pensione oltre i 67 anni d'età.
"E' assolutamente probabile che ci sia un intervento nella legge di Bilancio sul rafforzamento dei fondi pensione”, ha aggiunto Calderone, spiegando: "Certamente non sarà stravolgente per quelle che possono essere le impostazioni, però credo sia importante coniugare questi due percorsi", primo pilastro e complementare. "Sono assolutamente d'accordo - ha poi aggiunto - su un nuovo semestre di silenzio-assenso" per il versamento del Tfr nei fondi pensione.
"Sono circa 89.000 le persone che non hanno fatto domanda per il supporto per la formazione e il lavoro e non risultano lavorare", senza Reddito di cittadinanza e sussidi", ha poi evidenziato Calderone, riferendosi alle famiglie che hanno perso il Reddito di cittadinanza e non sono transitate nel reddito di inclusione. "Su questo credo si possano fare tante valutazioni. Sono platee mobili, non è un elemento statico".
"Gli occupabili, quelli che non accedevano all'assegno di inclusione secondo i requisiti della nuova misura, erano potenzialmente 414.000 persone, non nuclei familiari, di queste una parte ha fatto richiesta di Supporto per la formazione lavoro, una parte è transitata nell'Adi per fragilità complesse che avevano, altre hanno trovato lavoro".
"Sono assolutamente d'accordo su un nuovo semestre di silenzio-assenso per il versamento del Tfr nei fondi pensione. Bisogna far una nuova campagna di sensibilizzazione sulla previdenza complementare", ha poi aggiunto Calderone, specificando che "la previdenza complementare ha la possibilità di essere un ausilio a una pensione dignitosa. Bisogna far cambiare la mentalità ai lavoratori".