Parità di genere nel linguaggio istituzionale,  no del senato
Parità di genere nel linguaggio istituzionale, no del senato
Respinto un emendamento della senatrice Alessandra Maiorino che chiedeva la possibilità di adottare la differenza di genere nella comunicazione istituzionale scritta. La proposta ha ottenuto 152 voti favorevoli. Pd, Iv e M5s: "Un fatto gravissimo, un passo indietro"

di redazione Roma 27/07/2022 19:32


L'Aula del Senato ha respinto l'emendamento della senatrice Alessandra Maiorino (M5S) che chiedeva la possibilità di adottare la differenza di genere nella comunicazione istituzionale scritta. La proposta ha ottenuto 152 voti favorevoli, non sufficienti a raggiungere la maggioranza assoluta necessaria per questa votazione.

Molte le contestazioni procedurali in aula, soprattutto da parte del M5s, ma la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati ha tagliato corto e le definisce proteste "pretestuose e inaccettabili", i senatori, ha precisato, "dovrebbero conoscere le regole". Esponenti del Pd, M5s e Italia viva hanno definito la bocciatura dell'emendamento un "fatto gravissimo", un "passo indietro".

La proposta Maiorino (M5s) puntava a introdurre nel Regolamento "l'utilizzo di un linguaggio inclusivo" è stata votata a scrutinio segreto e ha ottenuto nell'aula di Palazzo Madama 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti.