Nucleare, Pichetto Fratin: small reactors per fine decennio
Nucleare, Pichetto Fratin: small reactors per fine decennio
Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica al convegno promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti: sono 50 anni che non creiamo bacini di raccolta e raccogliamo soltanto l'11% dell'acqua piovana

26/03/2024 11:50

“Che l'Europa dia ragione sul nucleare e l’utilizzo degli small reactors è un motivo di soddisfazione per me perché è la presa di coscienza di uno sviluppo tecnologico, della ricerca e della sperimentazione da parte dei grandi player mondiali. Con le diverse tecniche, perché si confrontano anche i diversi modelli d'intervento sulla fusione e anche sulla fissione, che è quella ideale ma arriverà tra qualche decennio".

Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del convegno promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti. “Sulle tempistiche"mi rifaccio a quello che mi dicono i tecnici della piattaforma sul nucleare sostenibile che ho al Mase: i miei esperti mi dicono che per la fine di questo decennio si può ragionare sugli small reactors", ha aggiunto.

Emergenza clima: dispersione idrica oltre il 40%

"La tropicalizzazione del clima ha tutta una serie di conseguenze: piove un quarto di giorni in meno ma la quantità d'acqua è sempre la stessa, di conseguenza si alternano siccità e alluvioni. Questo ci ha fatto prendere coscienza che sono 50 anni che non creiamo bacini di raccolta, che raccogliamo solo l'11% dell'acqua piovana, che abbiamo un sistema idrico degli acquedotti con una dispersione enorme, oltre il 40%, e che è necessario razionalizzare il sistema idrico". È un altro dei passaggi affrontati dal ministro "Anche sugli enti gestori stiamo andando avanti con la riduzione da 2.391 a circa un centinaio, perché siano più forti e robusti per intervenire e fare le opere. Poi – ha proseguito - c'è tutto un fronte di gestione sull'utilizzo dell'acqua che è anche educativo e naturalmente c'è la parte tecnologica che riguarda i vari sistemi di utilizzo, sia sul fronte industriale sia sul fronte agricolo. Il Pnrr aiuta, perché siamo intervenuti sul tema delle acque reflue. Noi utilizziamo il 5% delle acque reflue, che è una quota bassissima su circa 9 miliardi di metri cubi ne utilizziamo molto pochi".