Mes, il governo pronto alla ratifica. Ma prima l'accordo sul patto di stabilità
Mes, il governo pronto alla ratifica. Ma prima l'accordo sul patto di stabilità

21/11/2023 09:31

Il governo Meloni è pronto a ratificare il Mes. Non questo mese, ma a dicembre. Dopo la riunione dell'Ecofin che potrebbe dare il via libera alla Riforma del Patto di Stabilità. È questo il messaggio che nelle ultime ore è partito da palazzo Chigi verso i piani di alti della Commissione europea. Ed è questa una delle "doti" che la presidente del Consiglio vuole portare domani a Berlino nell'incontro che avrà con il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz.  Si tratta di un'apertura, scrive Repubblica, ancora del tutto informale e ufficiosa, che però non a caso arriva nei giorni che hanno preceduto la valutazione della manovra economica da parte dell'esecutivo europeo, il vertice di Berlino e le trattative finali sulla nuova governance economica dell'Ue.

Il piano del governo

L’idea, quindi, è di mettere sul tavolo il voto parlamentare sul Meccanismo di Stabilità cercando di ottenere domani il massimo della disponibilità da parte di Scholz sul patto di Stabilità. Per uscire dal cul de sac in cui la maggioranza di centrodestra si è infilata in questi mesi, Palazzo Chigi e Tesoro puntano dunque a calendarizzare in aula l'esame della ratifica nella prima metà di dicembre con due "clausole politiche".

La prima riguarda la possibilità di poter convincere i più riottosi della coalizione, ossia la Lega, a non fare scherzi e non a dissociarsi in aula costringendo il governo a chiedere l'aiuto di una parte dell'opposizione. Consiste, cioè, nel dimostrare che in cambio della ratifica del Mes, l'Italia ha ottenuto qualche vantaggio nelle regole sui parametri economici.

La seconda è una sorta di "assicurazione" sul futuro: nel documento con cui si chiederà il via libera, si prevederà l'impegno a chiedere un nuovo scrutinio alla Camera e al Senato nel caso in cui l'Italia si dovesse trovare la necessità di attivare il Mes. E il modo più diretto per dire ai proprio parlamentari: ratifichiamo il Fondo ma non lo utilizzeremo mai e sei nei prossimi anni non saremo noi al governo, chiunque ci sarà dovrà tornare alle Camere per reclamarne l'aiuto finanziario. Saranno loro ad assumersi la responsabilità dello stigma che accompagna chi si rivolge all'ex Fondo Salva Stati.

Bisogna tenere presente che l'Italia è l'unico Paese europeo a non aver ratificato il Meccanismo e fino a quando non lo farà non potrà entrare in vigore. La sua riforma prevede soprattutto una "rete" che si stende in caso di crisi bancarie. E se l'intera procedura non si completerà entro dicembre, dal primo gennaio tutti gli Stati membri e le banche del Vecchio Continente non potranno contare su nessun ombrello protettivo.