"Con Xi Jinping è stato un confronto franco e rispettoso su tutte le materie sulle quali la Cina resta un interlocutore indispensabile e lo abbiamo fatto con trasparenza. Penso e spero che sia utile per ingaggiare in interlocutore molto importante in questo momento". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa a Pechino. "Ho ribadito che l'aggressione della Russia all'Ucraina è un attacco frontale alla convivenza pacifica fra i popoli e alle regole del diritto internazionale", ha aggiunto. Quanto al sostegno della Cina alla Russia, "sicuramente noi siamo stati abbastanza chiari nel porre la questione provando a ragionare insieme anche su quali siano gli interessi che ha ciascuno”. “Penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa, anche se come sappiamo non interviene direttamente, è evidente che questo crea una frizione perché lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili e immaginabili e lo abbiamo ribadito e io spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente. Il presidente Xi diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso", ha sottolineato Meloni.
Piano d'azione alternativo alla via della seta
"Il Piano d'azione è una cosa nuova, un approccio alternativo alla Via della Seta. Io ho sempre detto che non condividevo l'ingresso italiano nella Via della Seta, la mia è stata una scelta di coerenza, ho sempre detto che la presenza italiana non era l'unico modo per avere rapporti e anche per far crescere i nostri rapporti con la Cina. Del resto, come ho raccontato tante volte, noi eravamo l'unica nazione tra le grandi nazioni dell'Europa occidentale a far parte della Via della Seta, ma non eravamo la nazione che aveva il migliore interscambio con la Cina, tutt'altro", ha dichiarato Meloni. "Ci sono altre nazioni dell'Europa, tra le principali, che hanno un volume di investimenti cinesi che è molto più alto. Ho sempre detto che si poteva uscire dalla Via della Seta e nello stesso momento ricostruire un rapporto di collaborazione più intensa con la Cina ed è esattamente quello che ho fatto", ha aggiunto.
Medio Oriente, evitare escalation
"Sono molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, per il rischio di una escalation regionale, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli e anche questo è un elemento che va valutato", ha poi detto Meloni.
"Ogni volta che ci sembra di essere un po’ più vicini all'ipotesi di un cessate il fuoco accade qualcosa. Significa che ci sono diversi soggetti regionali che puntano a un'escalation e che puntano sempre a costringere Israele a una reazione. Lo dico anche per invitare Israele a non cadere in questa trappola", ha aggiunto. “Chiaramente sono in contatto con il ministro degli Esteri, sono in contatto con il governo, sono in contatto con gli alleati, bisogna continuare a passare messaggi di moderazione in questa fase. La Cina sicuramente anche qui può essere un interlocutore molto importante visiti i solidi rapporti che esistono con Teheran, con Riad. Sicuramente nel lavoro per la normalizzazione nei rapporti particolarmente tra Paesi Arabi e Israele, la Cina è un interlocutore molto importante", ha detto Meloni.
I rapporti con la Commissione europea
"Non vedo ripercussioni negative per l'Italia, non ritengo che i rapporti con la Commissione europea stiano peggiorando. Io e la Commissione europea abbiamo discusso e del resto la lettera che io ho inviato non è una risposta alla Commissione europea o un momento di frizione con la Commissione europea, è una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un documento tecnico nel quale mi corre l'obbligo di ricordare che gli accenti critici non sono della Commissione europea, ma di alcuni portatori di interesse". Così la premier in merito alla lettera inviata nei giorni scorsi a Ursula von der Leyen.
Questione Rai, nomine prossima settimana
"Sulle nomine Rai bisognerà procedere, anche perché si è dimessa la presidente quindi è sicuramente una cosa della quale dobbiamo occuparci nelle prossime settimane. Sulla governance io sono assolutamente laica. Non è una riforma che ho fatto io, non l'ho neanche particolarmente difesa; quindi, se quelli che l'hanno scritta oggi dicono che è pessima, possiamo parlarne", ha poi dichiarato la premier. "Per quello che riguarda le ipotesi di privatizzazione della Rai ho letto queste indiscrezioni, non so da dove siano uscite, non ho su questo niente da dire. Posso solamente dire rispetto a quello che ho letto - aggiunge - e che mi è stato attribuito, che confermo di non avere bisogno di una 'TeleMeloni'. Non ne ho bisogno, non mi interessa, non la voglio, che non sia chiaramente i miei canali social, che però segue semplicemente chi li vuole seguire".