Meloni: avevamo poche risorse e abbiamo deciso di concentrarle sui più fragili e ceto medio
Meloni: avevamo poche risorse e abbiamo deciso di concentrarle sui più fragili e ceto medio
La premier: posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Per questo so che questo governo durerà a lungo, anche perché l'Italia ha pagato per troppo tempo l'assenza di stabilità

29/11/2022 09:44

"Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare una nazione come l'Italia in uno dei momenti piú complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro  ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra. Per questo so che questo governo durerà a lungo, anche perché l'Italia ha pagato per troppo tempo l'assenza di stabilità. La manovra lo dimostra: avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un'intervista con il Corriere della Sera. "Emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia. Abbiamo dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttivitá, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da un miliardo e mezzo di euro. E poi l'attenzione ai redditi piú bassi", ha aggiunto Meloni precisando che "alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i piú fragili e rafforzare la classe media. Anche la tassa piatta incrementale si applica su massimo 40 mila euro, riguarda dunque il ceto medio". "Il messaggio di fondo che vogliamo dare è questo: la ricchezza non la crea lo Stato ma le imprese con i loro lavoratori. Allo Stato compete dare una mano. Saremo al fianco di chi, in un momento difficile, si rimbocca le maniche", ha proseguito la premier sottolineando che sulle proposte avanzate sul reddito di cittadinanza "ho trovato piena condivisione. Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d'accordo anche molti altri. Al M5S vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d'accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato. Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un'occupazione". Quanto, infine, alle critiche di Confindustria, "Bonomi dice che non si è fatto nulla per le imprese. Devo segnalare che abbiamo liberato 30 miliardi per destinarli interamente al caro energia. Questo non ci ha impedito di dare segnali come la decontribuzione, il taglio al cuneo fiscale, il rinvio della Sugar e Plastic tax, il dimezzamento della tassazione sui premi di produttivitá e la detassazione dei fringe benefit . Piú della metá delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende. Certo vorremmo fare, ma le sole misure per l'energia costano circa 5 miliardi di euro al mese", ha concluso.

Non c'è soltanto la manovra tra i tanti temi toccati nell'intervista con il Corriere della Sera. Tra questi anche i rapporti internazionali, difficili come quelli con la Francia. "I rapporti con l'Europa sono buoni. Il primo incontro l'ho fatto a Bruxelles proprio perché volevo dare il segnale di un'Italia pronta a collaborare, difendendo il proprio interesse nazionale, come mi pare legittimamente facciano tutti. Non ho mai avuto problemi con la Francia né li ho oggi. Tra l'altro ho avuto uno scambio di messaggi con Emmanuel Macron qualche giorno fa. Al di là delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo francese sui migranti, incomprese dai più, i nostri rapporti bilaterali proseguono", ha detto la premier. "La posizione italiana ha portato un risultato concreto: per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale viene considerata prioritaria in un documento della Commissione Ue; non era mai accaduto e non sarebbe accaduto se non avessimo posto il tema. L'Italia non può essere abbandonata, non è scritto in nessun trattato che debba essere l'unico punto di sbarco possibile in Europa", ha aggiunto Meloni sottolineando che con Macron "non è ancora in calendario ma certamente dovremo rivederci. Siamo persone con responsabilitá di governo che lavorano per cercare soluzioni. È normale che Italia e Francia si parlino".