"La Cina per noi è un partner economico, commerciale, culturale di grande rilievo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, incontrando il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. Meloni ha ricordato che la visita cade nel ventesimo anniversario del partenariato strategico e a 700 anni dalla morte di Marco Polo, un anniversario che "definisce l'antichità, la profondità dei nostri rapporti, dei rapporti tra due civiltà che sono eredi di una cultura millenaria e che chiaramente la capacità di conoscersi ha anche aiutato e contribuito ad affrontare tanti problemi e questo è molto importante soprattutto in una fase come quella nella quale viviamo”. Per Meloni "il modo migliore per celebrare questi due anniversari è mantenere aperto quel canale che è stato iniziato proprio 700anni fa da Marco Polo, favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo molto complesso come quello nel quale viviamo, perché il mondo intorno a noi sta cambiando: il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione, ci sono nuove tecnologie che impattano e che possono avere risultati incredibili sul futuro delle nostre società, penso all'intelligenza artificiale, quelle che lei ha definito le nuove forze produttive, facendo forse riferimento proprio a come la produzione può cambiare, all'impatto che queste tecnologie possono avere ad esempio sul mercato del lavoro", ha concluso.
In mattinata Meloni aveva preso parte all'inaugurazione della mostra "Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità tra Oriente e Occidente", presso il Millennium Art Museum di Pechino. "Se è vero che dal coraggio e dalla capacità di osare è nato anche il legame secolare che unisce le nostre due nazioni, penso che il modo migliore di celebrare quella storia sia rendendo quel legame, che è prima di tutto culturale e che si fonda sul rispetto, più solido, ed è ciò che siamo qui per fare con la nostra visita", ha affermato Meloni. Marco Polo, ha aggiunto, "ha tracciato una strada che dall'Italia conduce alla Cina e dalla sua epoca alla nostra, a volte il tragitto è parso più agevole, altre volte è sembrato più in salita. Fin da allora quella strada è rimasta sempre percorribile, penso che stia a noi oggi creare insieme le condizioni per mantenerla tale, perchè possano continuare a transitare su quel cammino le relazioni economiche, scientifice e culturali alla base della cooperazione tra le nostre due nazioni".
L'incontro con il premier Li Qiang. Sigate 6 intese di collaborazione industriale
Ieri Meloni ha incontrato il primo ministro Li Qiang. I due capi di governo hanno discusso di come promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile del commercio bilaterale e degli investimenti reciproci, rafforzare la collaborazione scientifica e culturale e garantire un dialogo costruttivo in tutti i settori di comune interesse. Hanno, inoltre, affrontato la gestione delle grandi sfide globali, dall'intelligenza artificiale al cambiamento climatico, concordando sulla necessità di definire soluzioni comuni e condivise. In occasione dell'incontro è stato adottato un piano d'azione per il rafforzamento del partenariato strategico globale (2024-2027) e sono state sottoscritte 6 intese, relative alla collaborazione industriale, alla tutela delle indicazioni geografiche, alla sicurezza alimentare, all'ambiente e all'istruzione.
Meloni e Li Qiang hanno inaugurato la 7° edizione del business forum Italia-Cina, alla presenza di oltre 100 aziende e associazioni di categoria italiane e cinesi. "Questa ampia partecipazione testimonia l'interesse che tutti abbiamo a rafforzare il partenariato Italia-Cina. Dobbiamo essere capaci di ragionare sui punti di forza e quelli di debolezza, su quello che ha funzionato bene e quello che ha funzionato meno bene. L'obettivo comune è rendere le nostre relazioni commerciali sempre più eque e vantaggiose".
"Se non vogliamo rischiare che siano compromesse irrimediabilmente pace e stabilità, c'è bisogno anche nei rapporti economici e commerciali di una strategia sempre più condivisa, basata su decisioni che non ci danneggino l'un l'altro", ha sottolineato Meloni, sottolineando "l'esigenza della propozionalità, per far sì che gli strumenti di difesa economica siano commisurati al reale livello di rischio e non producano una compressione involontaria della libertà economica e commerciale anche internazionale". L'Italia, ha proseguito, "è desiderosa di cooperare, è fondamentale che i nostri partner si mostrino genuinamente cooperativi, che giochino secondo le regole, se vogliamo un mercato libero quel mercato deve essere anche equo".