Il patto di stabilità Ue torna a essere il convitato di pietra della Manovra.
Entro il 20 settembre il governo dovrà convincere Bruxelles della bontà della road map quadriennale (estendibile fino a 7 anni) per rientrare dal deficit eccessivo. Una road map contenuta nel nuovo Piano strutturale di bilancio (Psb) di medio termine che dovrà attenzionare in particolar modo la spesa netta, ossia la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee, che diventa la nuova variabile di riferimento per la valutazione di conformità da parte della Commissione europea.
Il Piano, destinato a sostituire dal prossimo anno il Documento di economia e finanza (Def) e la sua Nota di aggiornamento (Nadef), dovrà inoltre prevedere un insieme di riforme e investimenti tali da rispondere alle difficoltà strutturali del Paese e alle raccomandazioni specifiche rivolte dal Consiglio nell’ambito del semestre europeo.
Ieri in cdm il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato le nuove procedure di bilancio introdotte dalla riforma del Patto di stabilità.
Il Piano strutturale di bilancio rappresenta infatti il primo atto formale conseguente alla riattivazione dei vincoli da parte di Bruxelles, sospesi per fronteggiare gli effetti economici della pandemia. Dopo l’approvazione da parte del consiglio dei ministri il Piano sarà sottoposto al via libera del Parlamento prima di essere inviato a Bruxelles.
L’obiettivo principale del Piano strutturale di bilancio, come detto, sarà la definizione di una traiettoria per la spesa netta, coerente con le nuove regole e l’orizzonte stabiliti dalla Commissione per il rientro dai deficit eccessivi da realizzare attraverso un piano di rientro di 4 anni che può essere esteso fino a 7 anni garantendo riforme e investimenti.
Il Mef ha spiegato che “l’individuazione ex ante della traiettoria di spesa netta del Piano strutturale di medio termine richiede estrema attenzione nel programmare l’utilizzo delle risorse pubbliche nonché l’esigenza di attuare un efficace monitoraggio sull’effettiva dinamica dell’aggregato di spesa, in corso d’anno e per l’intera durata del Piano”.
Il Piano sostituirà la prima e la terza sezione del Def 2024 e, a regime, dovrà essere presentato dal governo ogni 5 anni, entro il 30 aprile dell’ultimo anno del piano vigente, salva la possibilità per lo Stato membro e la commissione di prorogare il termine, se necessario.
Gli obiettivi programmatici pluriennali per la traiettoria di spesa netta potranno essere rivisti solamente in casi particolari (come per es. l’insediamento di un nuovo governo, condizioni oggettive che impediscono, a più di 12 mesi dalla scadenza, l’attuazione del piano stesso) e saranno oggetto di un monitoraggio annuale di cui si darà evidenza nella Relazione annuale sui progressi compiuti nell’attuazione del piano strutturale di bilancio di medio termine che dovrà essere presentata entro il 30 aprile di ogni anno.
La riforma delle regole di bilancio europee non ha modificato la disciplina relativa al Documento programmatico di bilancio (Dpb), che dovrà essere presentato all’Europa entro il 15 ottobre di ciascun anno. Il Dpb, che contiene sia gli aggiornamenti delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubbliche, sia i principali ambiti di intervento della manovra di bilancio, dovrà garantire la compatibilità con il percorso di spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio.
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