Manovra, il governo vuole limitare al massimo gli emendamenti non autorizzati
Manovra, il governo vuole limitare al massimo gli emendamenti non autorizzati
Dopo il vertice di maggioranza di venerdì scorso tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, inizia il cantiere della nuova legge di bilancio. La premier ha convocato per mercoldì l'assemblea di Fdi per blindare testo ed esternazioni sulla manovra. Allo studio, oltre alle conferme del taglio al cuneo fiscale, ci sarebbe l'allargamento della detassazione per gli straordinari

di Redazione Roma 02/09/2024 08:23

Manovra blindata e senza emendamenti non autorizzati. Il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nel corso dell'esecutivo di Fratelli d’Italia, allargato ai gruppi parlamentari di Camera e Senato, che s svolgerà mercoledì prossimo, 4 settembre, inviterà i suoi parlamentari a non parlare della manovra di bilancio se non in stretto raccordo con Palazzo Chigi. In vista del lungo iter della legge di bilancio, che sta già creando tensioni con gli alleati di Lega e Forza Italia, Meloni chiederà ai suoi di essere uniti e di non farsi distrarre da provocazioni o interventi scomposti degli alleati. "La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo", ha detto la premier al termine del consiglio dei ministri d venerdì. E questo sarà il mantra del governo per una manovra da 25 miliardi che ha molti pochi margini di intervento visti anche gl obblghi imposti dal Patto di stabilità europeo e l'apertura di una procedura per deficit eccessivo, che costerà all'Italia 12 miliardi di correzione aggiuntiva dei conti. Il prossimo 20 settembre, l’Italia dovrà presentare a Bruxelles il suo Piano strutturale di bilancio di medio termine, dove dovranno essere presenti riforme e investimenti per rientrare dal deficit eccessivo entro 7 anni.

Dal vertice di maggioranza di venerdì 30 agosto tra Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, le prorità di intervento sono state individuate per grandi linee: riduzione delle tasse, sostegno a giovani, famiglie e natalità e interventi per le imprese che assumono. Per il ceto medio, allo studio, oltre alle conferme del taglio al cuneo fiscale, della rimodulazione delle aliquote mediane dell'Irpef e a un’ulteriore riduzione per i redditi sopra i 50mila euro, il governo vuole allargare la detassazione per gli straordinari. Trovare le risorse per realizzarle, però, sarà la vera difficoltà. Grande attesa c'è per il gettito prodotto dal concordato preventvo, sulla base del quale sarà possibile fare le prme valutazioni. E poi la spending review sulla spesa dei ministeri, da cui il ministro Giorgetti si attende 2 miliardi. Sul fronte risorse si lavora anche sulle tax expenditures, il cui sfoltimento potrebbe fruttare fino a un miliardo