Nessun tesoretto per la prossima manovra finanziaria. I dati diffusi ieri dal Mef, che registrano una crescita del 6,2%, nei primi sette mesi dell'anno delle entrate tributarie, non deve far pensare a chissà quale somma sia a disposizione del governo per la prossima legge di bilancio. Secondo l'ultimo bollettino, nel periodo gennaio-luglio 2024, le entrate erariali accertate ammontano a 328,365 miliardi di euro, con un aumento di 19,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023 (+6,2%). In particolare, le imposte dirette sono aumentate di 14,024 miliardi di euro, mentre quelle indirette hanno registrato una crescita di 5,177 miliardi di euro. Le entrate derivanti dall’accertamento dell’evasione fiscale hanno raggiunto 8,441 miliardi (+2,046). Il Ministero dell'economia, però, con un debito pubblico monstre da quadsi 3mila miliardi, predica prudenza, anche in vista della stesura del piano di stabilità di medio termine e della manovra. “Nessun tesoretto, la cifra è vicina a quella prevista. Quindi siamo prudenti", fanno sapere fonti del Tesoro in merito all'andamento delle entrate fiscali. Del resto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sin dal suo insediamento ha sempre parlato di approccio prudente e responsabile ai conti pubblici.
Entro il 20 settembre il ministro dell'economia deve presentare in Cdm il piano strutturale di bilancio (Psb) con cui il governo punta a definire la traiettoria per la spesa netta, coerente con il nuovo Patto di stabilità e l'orizzonte stabiliti dall'Ue per il rientro dal deficit eccessivo da realizzare attraverso un piano di rientro che ha una durata di 4 anni, estendibile fino a 7 anni. Il governo italiano, anticipa Bloomberg, punta a portare il deficit al di sotto del 3% entro i prossimi due anni per rassicurare i funzionari Ue che stanno esaminando l'impatto dell'enorme debito pubblico del Paese. I tecnici del Tesoro, secondo una bozza con delle simulazioni riferita a Bloomberg, puntano a un deficit del 2,9% nel 2026 che garantirebbe al Paese di arrivare appena al di sotto del tetto richiesto dalle regole fiscali dell'Unione Europea.
L’Upb trasmette al Mef i rilievi al quadro macroeconomico tendenziale provvisorio del Piano strutturale di bilancio (Psb) 2025-29
L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha trasmesso al Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) i propri rilievi relativi al quadro macroeconomico tendenziale provvisorio del Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSB) 2025-29, inviato all’UPB dal MEF lo scorso 4 settembre. Il PSB, che da quest’anno rappresenta il nuovo quadro di riferimento di programmazione per la finanza pubblica di ogni paese dell’Unione Europea, si caratterizza per un orizzonte temporale di cinque anni, più ampio di quello dei precedenti documenti di programmazione.