La Cina mostra i muscoli, al via le più grandi esercitazioni militari nello stretto di Taiwan
La Cina mostra i muscoli, al via le più grandi esercitazioni militari nello stretto di Taiwan
La reazione di Pechino alla visita della speaker della Camera dei rappresentanti Usa. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito le azioni statunitensi "maniacali, irresponsabili, estremamente irrazionali"

04/08/2022 08:34

La Cina ha iniziato il via le più grandi esercitazioni militari della sua storia intorno all'isola, in ritorsione alla visita a Taipei della speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. "Le forze armate di Taiwan si stanno preparando alla guerra senza cercare la guerra. Il ministero della Difesa nazionale sottolinea che si atterrà al principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra", si legge in un comunicato diffuso dalle forze armate di Taipei. Dieci minuti prima dell'inizio delle esercitazioni cinesi, il dipartimento della Difesa di Taiwan ha rilasciato una dichiarazione con cui ha accusato il governo di Pechino di "comportamento irrazionale" con le sue manovre militari a fuoco vivo. Le esercitazioni hanno "l'intenzione di cambiare lo status quo e di interrompere la pace e la stabilità regionali", ha affermato. "L'esercito nazionale continuerà a rafforzare la sua allerta e le truppe a tutti i livelli condurranno l'addestramento quotidiano", è stato spiegato. Le esercitazioni si terranno entro 12 miglia dall'isola, in aree marittime trafficate e includeranno spari con proiettili veri a lungo raggio, ha affermato Pechino. Ieri Pechino ha inviato 27 aerei da guerra nella zona di identificazione della difesa aerea dell'isola. Ventidue di questi jet hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, un numero senza precedenti da quando l'isola ha iniziato a rilasciare pubblicamente informazioni sulle incursioni della Cina nell'area, circa due anni fa. "Le esercitazioni sono iniziate", ha detto la Marina cinese sul suo account ufficiale sui social media. Le manovre militari, che andranno avanti per quattro giorni, si svolgono in sei aree, molte delle quali si affacciano sui piú grandi porti commerciali dell'isola e si sovrappongono a quelle che Taiwan rivendica come sue acque territoriali. Gli obiettivi dell'Esercito popolare di liberazione della Cina (Pla) sono i piú vicini mai presi in considerazione da Pechino finora, ha detto questa mattina all'emittente statale cinese Cctv il maggiore generale Meng Xiangqing. "Questo stabilisce un accerchiamento dell'isola di Taiwan e crea ottime condizioni per rimodellare la situazione strategica in un modo che favorisca l'unificazione", ha dichiarato. La conferma dell'inizio delle esercitazioni è arrivata dal ministero della Difesa di Taiwan, secondo cui la Cina ha lanciato diversi missili balistici Dongfeng alle 13.56 ora locale nelle acque nord-orientali e sud-occidentali rivendicate dall'isola. Il Pla ha affermato che le operazioni includeranno l'uso di missili convenzionali in un'area al largo della costa orientale dell'isola principale di Taiwan e il lancio di armi a lungo raggio nello Stretto di Taiwan. Le unitá dell'Eastern Theatre Command del Pla "hanno condotto un addestramento a fuoco vivo con potenza di fuoco a lungo raggio nello Stretto di Taiwan" intorno alle 13 ora locale, ha annunciato il Comando, aggiungendo che gli attacchi sono stati diretti verso aree designate nei tratti orientali dello Stretto di Taiwan, vicino all'isola principale di Taiwan, e hanno ottenuto "gli effetti previsti". Il Comando ha anche affermato di aver lanciato missili convenzionali in una zona designata a est dell'isola, "completando con successo" un'operazione di fuoco vivo. La zona è di nuovo aperta al traffico, si legge in una nota. Durante le esercitazioni a fuoco vivo, a seconda dei siti di lancio e dei tipi di missili, gli esperti affermano che i proiettili dell'Esercito cinese potrebbero sorvolare Taiwan diretti verso le acque a est dell'isola, un gesto che sarebbe visto come una grande escalation.

Le esercitazioni minacciano di interrompere temporaneamente le catene di approvvigionamento, dato che le compagnie di navigazione cercheranno di evitare l'area, un'importante via d'acqua per il trasporto delle merci. Pechino ha emesso avvertimenti chiedendo alle navi di evitare le aree delle esercitazioni e il Fujian, la provincia della Cina continentale lungo lo stretto di Taiwan, ha affermato che le navi non potranno entrare nell'area. L'ufficio marittimo e portuale di Taiwan ha avvertito le navi di trovare rotte alternative per gli scali e di evitare di partire dai sette grandi porti dell'isola durante le esercitazioni della Cina. "Ci aspettiamo ritardi e forse qualche dirottamento delle navi nella parte orientale di Taiwan", ha affermato un dirigente di un grande operatore europeo di navi portacontainer, aggiungendo che "potrebbero esserci ritardi fino a tre giorni". Anche piú di una decina di voli internazionali da e per Taipei saranno interessati dalle esercitazioni, ha affermato il ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni di Taiwan, Wang Kwo-tsai, sottolineando che i voli cambieranno rotta per evitare interruzioni al traffico aereo.

Non si placa la reazione della Cina alla visita della speaker della Camera. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito oggi le azioni statunitensi "maniacali, irresponsabili, estremamente irrazionali" ed ha affermato che la Cina ha compiuto i "più grandi sforzi diplomatici" ma "non permetterà mai che i suoi interessi fondamentali vengano danneggiati".

Uno scenatrio geopolitico, dunque, carico di tensione visto che anche gli Usa stanno mostrando i muscoli. La Marina degli Stati Uniti ha affermato, infatti, che la portaerei USS Ronald Reagan sta conducendo operazioni programmate nel Mar delle Filippine, nel Pacifico occidentale, un tratto di oceano che comprende le acque a sud-est di Taiwan. "La USS Ronald Reagan e il suo gruppo d'attacco sono nel Mar delle Filippine e continuano le normali operazioni programmate come parte della loro pattuglia di routine a sostegno di un Indo-Pacifico libero e aperto", ha detto un portavoce della settima flotta della Marina degli Stati Uniti, come riportato da Reuters.

L'alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell, ha scritto su Twitter che "non vi è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per condurre attività militari aggressive nello Stretto di Taiwan. E' normale e di routine per i legislatori dei nostri Paesi viaggiare a livello internazionale. Incoraggiamo tutte le parti a mantenere la calma, esercitare moderazione e agire con trasparenza".