Il governo sottoporrà al giudizio e al voto del parlamento il disegno di legge di ratifica dell’accordo tra Italia e Albania sulla gestione dei migranti attraverso la realizzazione nel paese delle Aquile di Centri permanenti per il rimpatrio. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto alla camera per riferire sull’intesa conclusa la scorsa estate dai due premier Giorgia Meloni ed Edi Rama.
Il numero uno della Farnesina ha voluto rimarcare la differenza tra il protocollo sottoscritto da Rama e Meloni e il trattato tra Regno Unito e Ruanda dichiarato illegale dalla Corte suprema di Londra. «Non c'è esternalizzazione a un paese terzo della gestione delle domande di asilo. E non si deroga ai diritti internazionalmente garantiti, che sono anzi più volte espressamente riaffermati nel Protocollo», ha sottolineato il ministro degli Esteri.
Tajani ha aggiunto, a proposito del ddl di ratifica, «che il protocollo è innanzitutto un accordo attuativo del trattato di amicizia del 1995, il cui articolo 19 prevede la collaborazione bilaterale in materia migratoria tra i due Paesi. Del resto, il protocollo in materia migratoria con la Libia firmato dal gfoverno Gentiloni nel 2017 entrò in vigore alla firma, quindi senza alcun passaggio parlamentare»