Istat, il pil accelera:+ 3,4  nel 2022. Inflazione (+7,9% in luglio) meno calda
Istat, il pil accelera:+ 3,4 nel 2022. Inflazione (+7,9% in luglio) meno calda
Nel secondo trimestre del 2022 il valore del Pil è aumentato dell'1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali. "Il recupero dalla crisi causata dalla pandemia può dirsi completato", dice il Mef. "È ora necessario continuare a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese nella seconda metà dell’anno, nonché proseguire nell’opera di attuazione del Pnrr e di impulso agli investimenti e all’innovazione"

29/07/2022 19:11

Nel secondo trimestre dell’anno l’economia italiana fa registrare una crescita dell’1% in termini congiunturali e del 4,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil presegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva (+0.1%). La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,4%.

Con una nota, il Ministero dell'economia spiega le ragioni della crescita del pl anche oltre le aspettative, e cosa intende fare il governo per sostenere una crescita anche nei prossimi mesi. "La stima flash dell’Istat indica che dopo il rallentamento di inizio d’anno l’economia italiana ha messo a segno una crescita congiunturale del Pil pari all’1 per cento e un aumento del 4,6 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2021. La crescita annuale acquisita (ovvero l’evoluzione che si registrerebbe se il pil restasse invariato nella seconda metà dell’anno) è pari al 3,4 per cento – superiore al 3,1 per cento previsto nel Def. Il notevole incremento del Pil nel secondo trimestre si è verificato in un contesto di grande difficoltà per via della guerra in Ucraina, dell’impennata dei prezzi internazionali dell’energia e dei prodotti alimentari e del rialzo dei tassi di interesse a livello globale", si legge nella nota inviata dal dicastero guidato da Daniele Franco.

"L’ulteriore rafforzamento dell’attività nel settore dei servizi è stato favorito dall’eliminazione della gran parte delle misure restrittive legate al Covid-19. L’industria ha beneficiato di un andamento nel complesso favorevole sia del commercio internazionale che della domanda interna, anche per gli investimenti. L’economia italiana è stata sostenuta dai corposi interventi realizzati con la Legge di Bilancio 2022 e con i numerosi decreti emessi dal Governo. Tali misure hanno permesso di attutire l’impatto del rialzo dei costi dell’energia sulle famiglie e sulla competitività delle imprese. Sono stati inoltre varati interventi di politica industriale, quali quelli a sostegno del settore dell’auto, e si è intensificato il dialogo con le imprese allo scopo di valorizzare gli strumenti di incentivazione agli investimenti e all’innovazione. Seppure in un contesto segnato dalle tragiche vicende in Ucraina, il clima di investimento in Italia resta positivo.

Il recupero dalla crisi causata dalla pandemia può dirsi completato, giacché il pil nel secondo trimestre è risultato nettamente superiore al livello medio del 2019. È ora necessario continuare a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese nella seconda metà dell’anno, nonché proseguire nell’opera di attuazione del Pnrr e di impulso agli investimenti e all’innovazione".

Secondo quanto rilevato dall’ Istat, In Italia l'inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nella restante parte dell'anno, è al +6,7% per l'indice generale e a +3,3% per la componente di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi. 

Nel mese di luglio 2022 l'inflazione aumenta del 7,9% su base annua, contro il +8% registrato a giugno. L'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile.

“L'inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale", spiega l'Istituto di statistica. "Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio, non frena l'onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici". Accelera la crescita dei prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa', che a luglio si porta a +9,1%,  un aumento che non si osservava dal settembre del 1984.