Israele infiamma il Medio Oriente: Netanyahu, annetterò Valle Giordano
Israele infiamma il Medio Oriente: Netanyahu, annetterò Valle Giordano
Il premier israeliano vuole estendere i confini. No di Turchia e Giordania. L'Onu: "Sarebbe devastante per la pace". Due razzi di Hamas abbattuti, l'aviazione israeliana colpisce "15 obiettivi"

11/09/2019 10:51

Non si placano le polemiche scatenate dalle dichiarazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha promesso, qualora fosse rieletto, di estendere la sovranità di Israele sugli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Le dichiarazioni di Netanyahu, a sette giorni dalle elezioni in Israele, hanno scatenato le proteste dei palestinesi e quelle di Turchia e Giordania. Martedì, in un secondo discorso alla nazione dopo quello di lunedì sul nucleare degli ayatollah iraniani, Netanyahu ha buttato sul piatto della bilancia delle prossime elezioni l'impegno dell'annessione della Valle del Giordano e della sponda nord del Mar Morto, la presentazione del Piano di pace di Trump e, in coordinamento con gli Stati Uniti, l'estensione della sovranità di Israele sugli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Netanyahu, nella sua richiesta di un "mandato chiaro" da parte degli elettori israeliani, ha precisato che il il primo passo è l'annessione della Valle del Giordano e della sponda nord del Mar Morto. La Valle del Giordano, infatti, costituisce un terzo della Cisgiordania, e una sua grande parte è nel 60% di territori in cui nel corso degli anni si sono insediati i coloni israeliani. "Questo deve essere - ha spiegato - il confine orientale di Israele". Assieme alla Alture del Golan - la cui sovranità israeliana è stata riconosciuta da Trump ma non dalla comunità internazionale - quella parte sarà dunque "la nostra cintura di sicurezza". "Un muro difensivo orientale garantisce che mai più torneremo a essere uno Stato con una profondità di pochi chilometri", ha aggiunto, riferendosi alla situazione precedente alla Guerra del 1967. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha detto che "la promessa di Netanyahu, che invia messaggi elettorali illegali ed aggressivi, è quella di uno Stato razzista con l'apartheid". Per Ayman Safadi, ministro degli Esteri giordano, la mossa "spingerebbe l'intera regione verso la violenza". 

La risposta a Netanyahu è arrivata da Gaza, con due razzi sparati in direzione delle israeliane Ashkelon e Ashdod, città portuale nel sud del Paese in cui il premier stava tenendo un comizio. I due razzi sono stati intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. Netanyahu è stato fatto evacuare, e ha ripreso a parlare qualche minuto dopo. La rappresaglia non si è fatta attendere. L'aviazione israeliana - riferisce un portavoce militare - ha colpito "15 obiettivi della organizzazione terroristica Hamas", fra cui un "tunnel offensivo". Hamas ha avviato operazioni di evacuazione nella Striscia. Intanto, si intensifica la 'guerra' dei droni nella regione: l'esercito israeliano (Idf) ha confermato che un proprio velivolo senza pilota è caduto nella notte nel sud della Striscia, dopo che fonti palestinesi avevano riferito che era stato abbattuto a est di Rafah e si trovava nella mani di Hamas.