Inps shock: i morti Covid 19 sono 20.000 in più di quelli ufficiali
Inps shock: i morti Covid 19 sono 20.000 in più di quelli ufficiali
Nel periodo tra marzo e aprile è stato registrato un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo era invece di 27.938. Oggi 156 vittime, oltre il 50% delle quali tra Lombardia (65) e Piemonte (24) . In 8 regioni nessun decesso

di redazione Roma 21/05/2020 19:30

Ci sarebbero 20mila morti in più in Italia per coronavirus. Un numero che rivela un maggiore impatto del Covid-19 sui decessi in Italia rispetto ai dati forniti quotidianamente dalla Protezione civile. A fare chiarezza statistica è l'analisi della mortalità nel periodo di epidemia da Covid-19 redatta dall'Inps, secondo cui nel periodo tra marzo e aprile è stato registrato un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo era invece di 27.938. Questi dati, dice l'Istituto, "sono considerati ormai poco attendibili" perché escludono un'ampia fascia di persone che muoiono in casa e non in ospedale. Inoltre, il dato sarebbe influenzato non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall'esecuzione di un test di positività al virus. Come da previsioni, secondo l'Inps, a far registrare i numeri più preoccupanti è il Nord Italia: +84% di morti tra marzo e aprile rispetto alla media degli anni precedenti, con le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza che presentano una percentuale di decessi superiore al 200%. I numeri dicono che, mentre tra gennaio e febbraio i morti in Italia sono stati 114.514, ovvero 10.148 in meno rispetto ai 124.662 attesi, tra marzo e aprile se ne sono contati in tutto 156.429, ovvero 46.909 in più rispetto a quelli previsti. Un aumento significativo che l'Inps attribuisce alla diffusione del Covid e che supera quindi i decessi dichiarati nello stesso periodo dalla Protezione civile, che erano 27.938 unità: "A questo punto ci si può chiedere quali sono i motivi di un ulteriore aumento di decessi pari a 18.971?". La risposta, per l'Inps, è semplice: visto che il numero di decessi è piuttosto stabile nel tempo, con le dovute cautele, "possiamo attribuire una gran parte dei maggiori decessi avvenuti negli ultimi due mesi, rispetto a quelli della baseline riferita allo stesso periodo, all'epidemia in atto".Sono 228.006 i contagiati totali per il coronavirus in Italia, 642 più di ieri. Di questi, 86.091 sono in Lombardia, che ne fa registrare 316 più di ieri. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l'incremento nazionale era stato di 665. Sono invece 156 le vittime nelle ultime 24 ore. In totale i morti salgono così a 32.486. Ieri l'aumento era stato di 161 vittime. I malati sono 60.960 , 1.792 meno di ieri, quando il calo era stato di 2.377.   Sono saliti a 134.560 i guariti e i dimessi , con un incremento rispetto a ieri di 2.278. Mercoledì l'aumento era stato di 2.881.
La Lombardia è l'unica regione d'Italia a far segnare un aumento degli attualmente positivi al coronavirus: l'incremento rispetto a ieri è di 44 pazienti. Nella Regione c'è anche poco meno del 50% dei contagiati totali odierni (316 su 642) mentre oltre il 50% delle 156 vittime si registra tra Lombardia (65) e Piemonte (24) . Dai dati della Protezione Civile emerge inoltre che sono otto le regioni che non fanno registrare vittime: Molise, Basilicata, Calabria, Valle d'Aosta, Umbria, Sicilia, Puglia e Trentino Alto Adige. In Calabria e nella provincia autonoma di Bolzano, infine, non si registrano nuovi contagiati.