L'attuale livello dei tassi di interesse è sufficiente per riportare l'inflazione dell'eurozona all'obiettivo del 2%. La stretta monetaria dovrà durare fino a quando sarà necessario: i tassi potrebbero iniziare a scendere se il calo dell'inflazione dovesse accelerare. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, durante la sua prima uscita ufficiale in occasione della celebrazione dei 60 anni di Iccrea. Uno sviluppo favorevole su questo fronte è stato certificato oggi dall'Eurostat che a novembre ha stimato un ulteriore rallentamento dell'indice dei prezzi al +2,4% su base annuale (dal +2,9% di ottobre).
Nell'area dell'euro "la disinflazione è ben avviata, e l'attuale livello dei tassi ufficiali è adeguato a riportare la dinamica dei prezzi all'obiettivo del 2%", ha sottolineato Panetta mandando un messaggio preciso ai colleghi della Bce. Nei giorni scorsi la presidente della Banca centrale, Christine Lagarde, non aveva escluso possibili nuovi rialzi dei tassi nel caso ci fossero nuove pressioni inflazionistiche.
La restrizione monetaria attuata dalla Bce è stata "necessaria" e le condizioni monetarie "dovranno rimanere restrittive per consolidare la disinflazione", ha continuato il governatore mettendo però l'accento sul fatto che la durata di questa fase "potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell'attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione". "Il nuovo considerevole calo dell'inflazione dell'area dell’euro è una buona notizia", ha aggiunto Panetta riferendosi ai dati sull'inflazione a novembre diffusi questa mattina dall'Eurostat. Il governatore ha sottolineato che si tratta di "uno sviluppo favorevole", considerata la stretta monetaria avviata dalla Bce nei mesi scorsi.
Il governatore ha sottolineato più volte la necessità che la stretta monetarie duri per il "tempo necessario" a interrompere la spirale inflazionistica ma ha ribadito anche l'opportunità di evitare "inutili danni per l'attività economica e rischi per la stabilità finanziaria, che finirebbero oltretutto per mettere a rischio la stessa stabilità dei prezzi". La restrizione attuata dalla Bce "continuerà a dispiegare i suoi effetti nei prossimi mesi; il suo impatto sulla domanda potrebbe risultare ben più forte di quanto era stato previsto, anche in relazione alla riduzione dell'offerta di liquidità". Tra gli effetti della stretta monetaria Panetta ha citato il costo dei prestiti bancari, “considerevolmente aumentato", mentre la dinamica della moneta e del credito "è rapidamente scesa su valori simili o inferiori a quelli registrati in seguito alla crisi finanziaria e a quella dei debiti sovrani nell'area dell'euro".
La Bce, è un altro monito del governatore, deve "procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell'Eurosistema". Dopo aver innalzato i tassi ufficiali a un livello che consentirà di riconquistare la stabilità dei prezzi, una brusca contrazione del bilancio dell'Eurosistema -dopo quella già rapida dei mesi scorsi- avrebbe effetti restrittivi sull'economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione".
Il governatore ha poi parlato del debito pubblico italiano e ha detto con chiarezza che "va ridotto" perché un livello così elevato "opprime l’economia, "sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo; accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone la competitività e l’incentivo a investire; rende la nostra economia e in ultima istanza l'intero paese vulnerabili ai movimenti erratici dei mercati finanziari". Il debito va ridotto, ha aggiunto Panetta, "evitando gli errori del passato, agendo sia sul fronte della finanza pubblica sia su quello della crescita". Si tratta di un "compito non facile, da affrontare tenendo presente l'esigenza di proseguire l'impegno per il rilancio dell'economia del Mezzogiorno".
Il problema del debito è legato a quello della crescita. Dopo la ripresa registrata all'indomani della pandemia, l'economia italiana è in "una fase di ristagno, come del resto quella europea", ha continuato Panetta aggiungendo che -secondo le previsioni disponibili- l'attività produttiva dovrebbe accelerare nei prossimi mesi, mentre nel 2024 la crescita rimarrebbe inferiore all'1%. "La priorità è ora scongiurare il rischio di tornare agli insoddisfacenti tassi di crescita degli ultimi due decenni, facendo leva sui segni di vitalità economica emersi sinora", ha proseguito il governatore.
In Italia, ha messo in evidenza il governatore, l'obiettivo di innalzare la produttività richiede cambiamenti in più ambiti: "investire ininnovazione è il punto di partenza dei necessari interventi.
Parlando delle banche il governatore ha spiegato che godono di buona salute, "danno stabilità all'intero sistema finanziario italiano" e sonoun "punto di forza per l'economia nel suo complesso". Nel suo insieme, ha proseguito il governatore, "il sistema bancario italiano gode di una soddisfacente condizione reddituale e patrimoniale", ha proseguito Panetta, ricordando che, "anche grazie alle politiche pubbliche attuate in anni recenti a livello sia europeo sia nazionale, il settore "ha superato senza grandi difficoltà le conseguenze economiche della pandemia e dell’invasione dell'Ucraina".
"L'effetto congiunto del rallentamento ciclico e degli alti tassi d’interesse potrebbe provocare un'inversione della dinamica dei crediti deteriorati. Occorre operare fin d'ora per mitigare questi rischi, adeguando tempestivamente le rettifiche di valore all'evoluzione della qualità del credito", ha detto il governatore sottolineando che "i piani di finanziamento vanno adattati alla minore offerta di liquidità e prontamente attuati. Nelle scorse settimane abbiamo sollecitato in tal senso le banche sotto la nostra diretta supervisione”. “Il sistema bancario italiano è in grado di gestire sviluppi sfavorevoli", ha messo in evidenza Panetta aggiungendo che "ci si può attendere che nel prossimo biennio la sua redditività si riduca, ma rimanga ampiamente positiva".