Ilaria Salis, il 28 marzo l'udienza sui domiciliari
Ilaria Salis, il 28 marzo l'udienza sui domiciliari
Il padre Roberto: "Dopo quanto è successo in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari a mia figlia"

di redazione Roma 27/03/2024 14:18

Domani 28 marzo a Budapest si terrà l'udienza che deciderà se concedere gli arresti domiciliari nella capitale ungherese, a Ilaria Salis, detenuta da oltre un anno con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. “Dopo tutto quello che è successo in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari a mia figlia”, ha detto il padre Roberto Salis, dopo aver incontrato in carcere Ilaria.

Poi Roberto  Salis si è recato all'ambasciata italiana a Budapest per un incontro con  l'ambasciatore Manuel Jacoangeli. "Ilaria sta bene ed è fiduciosa e speranzosa per l'udienza di domani", ha aggiunto. 

Ieri 26 marzo Repubblica ha pubblicato una lettera scritta da Ilaria nella sua prigione: "Chiudo gli occhi e lancio lo sguardo oltre le mura di questo cieco carcere: scorgo le vicende di uomini e donne come ricambi in tessuti su arazzi che raffigurano storie più ampie. Storie di popoli, di culture, di lingue e di religioni. Storia di sistemi economici, politici e giuridici. Storie di ricchezza e di miseria, di potere, di sopraffazione e di sfruttamento. Storie di guerre e di eserciti. Storie di un mondo in cui ancora si uccidono bambini, in cui alle porte d'Europa risuonano mitraglie che riecheggiano gli scempi del secolo scorso. Apro gli occhi e mi scorgo rannicchiata sulla grigia coperta, con lo sguardo fisso sulla porta di ferro della cella. Tutto mi appare semplice e lineare in queste vicende, come in molte altre, non può esserci alcun dubbio su quale sia la parte giusta della storia". giusta della storia"

Un mese fa il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó aveva detto, ai microfoni del Tg1: “Sugli arresti domiciliari in Italia, deciderà il tribunale che è un organo indipendente. Questa signora è venuta in Ungheria con una banda di estremisti di sinistra e ha picchiato persone innocenti".