Il mio nome è Vera e scopro evasori. Attraverso l'utilizzo integrato delle informazioni comunicate dagli operatori finanziari all'Archivio dei rapporti finanziari e degli altri elementi presenti in Anagrafe tributaria, il nuovo applicativo software a disposizione dell'Agenzia delle entrate consentirà di predisporre apposite liste selettive centralizzate per l'attività di controllo.
Vera è l'acronimo di “verifica dei rapporti finanziari” e grazie a tale applicativo si potranno effettuare le analisi del rischio di evasione basate sui dati dell'Archivio dei rapporti finanziari in attuazione di quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2020 (articolo 1, commi da 681 a 686, della legge 27 dicembre 2019, n. 160).
Del nuovo applicativo antievasione e delle sue specifiche funzionalità si occupa la recente circolare n.21/e dedicata agli indirizzi operativi e le linee guida per il 2022 sulla prevenzione e contrasto all'evasione fiscale.
Nel dettaglio il nuovo applicativo verrà utilizzato nelle analisi del rischio di evasione basate sui dati dell'Archivio dei rapporti finanziari che costituisce il nucleo centrale più delicato e sensibile dell'intera anagrafe tributaria.
Negli ultimi anni sia il legislatore che la stessa amministrazione finanziaria hanno investito molto sull'utilizzo delle informazioni presenti nell'archivio dei rapporti finanziari.
Di recente sono state riviste le modalità con le quali gli operatori finanziari dovranno comunicare le informazioni in tale archivio e sono state avviate interlocuzioni con il Garante della privacy per superare alcune criticità connesse al trattamento dei dati e delle informazioni presenti in tale banca dati (si veda ItaliaOggi di ieri).
L'avvio di una nuova stagione di contrasto all'evasione, anche in chiave PNRR, dovrebbe partire proprio dall'incrocio fra i dati dell'archivio dei rapporti finanziari con le altre informazioni delle quali l'amministrazione finanziaria è in possesso.
L'applicativo Vera potrebbe dunque rappresentare un vero e proprio punto di svolta nell'azione di contrasto all'evasione fiscale.
Nella circolare n.21/e non si parla di condivisione dell'applicativo fra l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza ma è abbastanza chiaro che anche le fiamme gialle, per le quali ormai l'archivio dei rapporti finanziari non ha più segreti, potranno disporne per le attività di analisi del rischio che, in molti casi, dovranno essere condotte congiuntamente dai due enti.
Grazie all'applicativo Vera, si legge nella circolare in commento, si passerà dall'attuale fase sperimentale di analisi del rischio di evasione basata sui dati dell'Archivio dei rapporti finanziari ad una fase a regime che risulterà ulteriormente potenziata.
Le liste selettive di contribuenti a rischio che verranno predisposte a livello centrale dal nuovo applicativo, verranno poi inviate alle Direzioni regionali e provinciale e consentiranno a queste ultime di indirizzare l'ordinaria attività di controllo nei confronti delle posizioni a più elevato rischio di evasione. Le direzioni periferiche dell'Agenzia delle entrate non dovranno però recepire, acriticamente, i risultati dell'applicativo ricevuti. Esse dovranno infatti valutare, in autonomia, la proficuità delle eventuali azioni di controllo orientandosi, secondo una logica di efficacia ed efficienza delle attività ormai dominante, verso le posizioni di contribuenti (sia persone fisiche che enti o società) che presentino un interesse sia dalpunto di vista della proficuità sia della sostenibilità della pretesa tributaria.
Quanto ai contribuenti che finiranno sotto le grinfie del nuovo applicativo Vera la circolare individua, almeno in una prima fase di utilizzo dello stesso, gli enti associativi, che pur non avendo presentato il modello EAS, risultano aver indebitamente fruito delle disposizioni di favore previste dall'articolo 148 del Tuir e dall'articolo 4 del decreto del dpr. 633 del 1972, in relazione alle quote associative e aicontributi versati dagli associati e partecipanti, risultanti dalle movimentazioni finanziarieregistrate sui loro conti correnti.
Per quanto riguarda invece le altre tipologie di contribuenti ed in particolare per le società di persone e le società di capitali, le attività di analisi del rischio condotte partendo dall'archivio dei rapporti finanziari verranno ulteriormente affinate attraverso opportune esclusioni ed interventi correttivi, attuabili anche grazie agli esiti delle attività istruttorie che verranno svolte dagli uffici periferici comunicati tramite apposite “schede di feedback”.
Il testo del documento su www.italiaoggi.it/documenti-italiaoggi