Il correttivo riscrive il fisco. Ecco come
Il correttivo riscrive il fisco. Ecco come
Flat tax incrementale per chi aderisce al concordato, rottamazione  prorogata al 15 settembre e redditometro con nuovo volto. In consiglio dei ministri il decreto legislativo con gli aggiustamenti

di di Cristina Bartelli 26/07/2024 02:00

Flat tax incrementale a tre teste per il concordato preventivo revisionato. Proroga della rottamazione al 15 settembre e revisione del redditometro e dell’accertamento sintetico vecchio tipo fortemente depotenziato. Ma niente rateizzazione degli acconti. Sono queste le principali novità messe a punto nel decreto legislativo correttivo sul concordato preventivo biennale che il viceministro Maurizio Leo porterà oggi e sarà definitivamente approvato in consiglio dei ministri.

Partite Iva con flat tax incrementale

Sulla flat tax incrementale i contribuenti potranno optare per imposta sostitutiva calcolata su una base imponibile pari alla differenza, se positiva, tra il reddito di lavoro autonomo e di impresa concordato e il corrispondente reddito del periodo precedente a quelli cui si riferisce la proposta, rettificato applicando un’aliquota del 10, del 12 o del 15 percento, rispettivamente se il livello ISA del periodo di imposta precedente a quello del concordato, sia non inferiore a 8, non inferiore a 6 e inferiore a 8, ovvero inferiore a 6. Ma niente da fare, anche se posta come osservazione dalle commissioni per la proposta delll’«incisiva premialità per i contribuenti aderenti al concordato proposto, anche con il rinvio del versamento dell’acconto all’anno successivo con opportune rateizzazioni».

Proroga rottamazione quinta rata al 15 settembre

Recependo anche la richiesta, sul filo di lana della commissione bilancio della camera, nel decreto legislativo sul concordato si inserisce la proroga della quinta rata della rottamazione in scadenza il prossimo 31 luglio. Si potrà versare dopo lo stop estivo al 15 settembre.

Scova maxi evasioni in arrivo 

Il testo affronta poi lo spinoso capitolo dell’accertamento sintetico e del nuovo redditometro.

Per il nuovo redditometro o meglio lo scova maxi evasioni si tratterà di alzare e di parecchio l’asticella dei controlli sui grandi scostamenti quelli con ogni probabilità di una soglia a 100 mila euro tra reddito dichiarato e indici di rischio e anomalia, il nuovo accertamento non perdonerà anche il reato di omessa dichiarazione.

Mentre l’accertamento sintetico tradizionale sarà rivisto e depotenziato rendendo ancora più incisivo l’abbandono dello strumento che l’anno scorso ha fatto registrare dal rendiconto dell’Agenzia delle entrate solo 4 accertamenti con questa metodologia. Atteso infine anche oggi per l’approvazione definitiva il decreto sulla riforma delle dogane e delle accise.

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